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Ciao a tutti! Chissà se davvero Luca Cadalora lavorerà di fianco a Valentino Rossi. Per ora abbiamo soltanto intravisto Luca nelle foto scattate a Phillip Island, con la squadra e la torta, e Rossi è rimasto sul vago. Lo ha raccontato Giovanni Zamagni nel nostro DopoGP, pochi giorni fa: tutto è cominciato al Mugello lo scorso maggio, quando Cadalora e Alex Gramigni furono spediti da Rossi a bordo pista per studiare un po’ Lorenzo, che in quella fase andava più forte che mai. Il “report” dei due fu apprezzato, ci sono stati altri incontri e le sfide al ranch, la lucidità tecnica di Cadalora (una qualità che del resto voi lettori conoscete benissimo) è piaciuta anche a Rossi.
Non sarebbe la prima volta che un ex-campione viene chiamato a collaborare con un collega in attività. Oggi vediamo Wilco Zeelemberg con Jorge Lorenzo e nella stagione 2016 Sete Gibernau sarà al fianco di Dani Pedrosa. Nessuno dei due è stato campione del mondo, è vero, ma tra gli “assistenti” del passato non sono mancati i titolati. Mi viene in mente Carletto Ubbiali quando aiutò i pilotini del Team Italia in 125 negli anni Novanta, Angel Nieto che affiancava Alberto Puig in duecentocinquanta, Roberto Locatelli che ha lavorato (come fa ancora oggi Ezio Gianola) per formare i giovani italiani nel mondiale, e anche Casey Stoner consigliere per il suo amico d’infanzia Chaz Davies.
Caso particolare quello dell’australiano Kel Carruthers, nel 1969 campione del mondo della 250 con la Benelli- ultimo titolo della storia per una quattro tempi - che lavorò per molti anni con Kenny Roberts, ed era già con lui quando il “marziano” sbarcò in Europa sulla Yamaha 500 e vinse tre titoli di fila, ’78, ‘79 e ‘80. Ma in quel caso Kel era un tecnico, anzi il capo-tecnico di Kenny, era uno di quei pochi piloti davvero appassionati della meccanica. Come appassionato è appunto Luca Cadalora.
Io non so se i due, Rossi e Cadalora, combineranno: Luca sta bene anche a casa con la moglie e le due figlie e i suoi giocattoli a due e quattro ruote; ma credo che sarebbe un sodalizio con i fiocchi. Naturalmente Uccio Salucci resta l’insostituibile Uccio, l’amico fidatissimo di Valentino dai tempi della scuola. Luca Cadalora potrebbe dare un supporto ulteriore. Mi viene però una curiosità: tutta quella telemetria che negli ultimi anni ha invaso le corse non doveva servire a “leggere” perfettamente il comportamento della moto? Adesso salta fuori che l’osservazione da bordo pista può dare qualcosa in più. Sapete cosa penso? Che forse abbiamo dato retta un po’ troppo agli ingegneri. Tutta roba utile la loro, ci mancherebbe altro, ma niente di perfetto.