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Ciao a tutti! Il primo editoriale dell'anno deve essere allegro e spumeggiante, se non altro per scaramanzia. Meditavo di elencarvi gli incentivi varati dal governo giapponese per gli over 75 che rinunciano a guidare l'auto, ma per ora lascio stare: anche da noi il tema dei molto anziani e delle loro patenti è sentito, però è tosto e poi divide gli animi, bisogna che sia ben inquadrato. Allora ho pensato di aggiornarvi sulla recente cronaca spagnola, precisamente su quella giudiziaria, e in particolare sugli sviluppi della famosa denuncia della signora Ana nei confronti di Valentino Rossi dopo il mezzo investimento di Valencia. La vicenda è abbastanza leggera per i primi giorni dell'anno? Ricordo che vi aveva appassionato un bel po' (rileggi l'articolo) e dunque, mentre smaltite gli eccessi delle feste, vi aggiorno doverosamente.
La notizia diffusa dal quotidiano sportivo AS è che il Tribunale di Istruzione numero 4 di Requena ha decretato l'archiviazione provvisoria della causa contro Valentino Rossi. Come si spiega questo fatto? Perché in effetti al Tribunale superiore della Giustizia della Comunità Valenciana era arrivata a suo tempo una lettera della denunciante, la signora Ana Cabanillas Vazquez, ma della drammatica ricostruzione che la signora aveva fatto alla stampa spagnola restava troppo poco. Ricorderete che i media iberici si erano scatenati contro Rossi: da una parte c'era il filmato che ha fatto il giro del mondo e che avete visto anche voi; ma che non era chiaro fino in fondo e poteva essere valutato in tanti modi. E dall'altra parte, soprattutto, c'era l'intervista alla sdegnata signora, che minacciava querele perché era stata travolta dallo scooter, aveva ricevuto un calcio dal piede più famoso del paddock, si era spaventata e si era fatta male e sarebbe corsa immediatamente in tribunale e in ospedale. Anzi, prima in ospedale e poi in Tribunale per la denuncia nonostante le scuse di Valentino. I giornali avevano subito deciso che Rossi era un gran mascalzone, che ancora una volta aveva tirato un calcio a un concittadino spagnolo, recidivo oltre che violento, carramba non se ne poteva più!
Adesso il giudice ci ha riflettuto sopra e poi ha deciso di non procedere. Motivando l'archiviazione ha precisato, e qui la sorpresa, che nella lettera/denuncia della signora non ci sono fatti che possano costituire reati. Ma come, e i calci? E l'investimento? Gli spintoni? Le ingiurie e le male parole che secondo alcuni erano volate dopo l'urto? Mai denunciate: Ana Cabanillas si era limitata ad accennare alle "cattive maniere" del pilota italiano. E le cattive maniere non hanno rilevanza penale, precisa il giudice.
Fossi in Valentino, adesso sarei io quello che fa causa alla signora. La Cabanillas gli ha dato del maleducato. Ma come si è permessa? La famiglia Rossi è amata e stimata, la mamma è geometra comunale, persona misurata, schiva e molto apprezzata. Il papà è un tipo un po' originale, effettivamente, non è raro vederlo girare con due camicie, e pur di non prendere un aereo si fa duemila km in un giorno con la macchina. Ma anche lui è molto ammodo, saluta, ringrazia, fa la raccolta differenziata e non dice parolacce, e i due genitori hanno dato al figlio una educazione perfetta. Il nove volte campione del mondo sarà duro e spietato in pista, per qualcuno dei suoi rivali anche troppo duro, ma nessuno gli ha mai dato del maleducato.
In ogni modo non tutto è concluso: l'archiviazione è soltanto provvisoria e alla signora Ana, qualora non volesse arrendersi, resta la possibilità di presentare una deposizione meno generica. Stiamo a vedere cosa succederà. Perché, certo, Rossi resta un bell'obiettivo per i rivali, ma anche per la signora Cabanillas.