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Ciao a tutti!
Qualcuno si ricorda ancora la partenza a spinta nelle gare del mondiale velocità? Sembra preistoria e invece erano gli anni Ottanta, e Lucchinelli e Uncini conquistavano la 500. Io avrei preferito mille volte il sistema di oggi: ago del contagiri in zona rossa e al semaforo verde molli la frizione. Ma la federazione obbiettava che si era fatto sempre così, che la tradizione è tradizione e tanti saluti.
Virginio Ferrari faceva cinque ore di palestra al giorno e spingeva come un carrettiere: scattava sempre per primo. Io ero così stupido da fumare trenta sigarette al giorno e in più ebbi presto una minaccia di ernia inguinale: quasi sempre ultimo.
Erano 140 chili di moto più 30 litri di benzina e non sono mai stato un colosso. Dopo una partenza delle mie, anche se magari ero piazzato in prima o in seconda fila, recuperare su Agostini, Sheene, Read, Bonera, Ferrari, Cecotto, Lucchinelli, e alla fine anche Kenny Roberts, era dura per qualsiasi pilota. Figurarsi per un giornalista.
Perché sono convinto che più distendi la griglia e più aumenta la differenza di velocità: chi parte dall’ultima fila arriverà molto forte su chi si è eventualmente piantato nella prima
Sul piano scenografico la partenza di oggi è notevole, con quegli scalmanati che si gettano in pista tutti insieme nel casino totale; ma devo ammettere che anche il sistema di allora si faceva amare.
Era molto intenso l’intervallo di tempo tra lo sventolare della bandiera e il primo urlo di motore.
“Partiti!” gridava lo speaker del circuito, e poi silenzio assoluto. Se eri vicino sentivi soltanto lo scalpiccìo disordinato delle suole degli stivaletti.
Poi un motore sputazzava, un altro miagolava (erano quasi tutti a due tempi) e piano piano tutta la comitiva si avviava a manetta nel rettilineo. Fumo azzurro nell’aria.
E volete sapere una cosa curiosa? Anche allora capitava di fare il mucchio alla prima curva. E quando introdussero finalmente la partenza odierna la situazione peggiorò.
Adesso hanno deciso di mettere tre piloti per fila anche in Moto2 ed in 125. Come fa la MotoGP. Con la lodevole intenzione di provare -almeno provare- a ridurre il rischio dell’ammucchiata alla curva numero uno.
Ma non credo che la misura avrà effetti così positivi. Purtroppo, dico. Perché sono convinto che più distendi la griglia e più aumenta la differenza di velocità: chi parte dall’ultima fila arriverà molto forte su chi si è eventualmente piantato nella prima. E più avanti, alla staccata della prima curva, sarà ancora più facile sbagliare il tempo e fare strike. Temo che nemmeno questa sarà la mossa giusta.
Ma non sto suggerendo di tornare alla spinta. Quella è il passato, e farebbe morir dal ridere. Credo che l’unica soluzione possibile sia quella di studiare una prima curva più adatta: che non sia un curvino da prima e che consenta differenti traiettorie. Ma certo non si possono modificare tutte le piste esistenti, e allora non resta che responsabilizzare di più i piloti e, nel caso di ripetuti errori di guida, sanzionarli.
E buon anno a tutti voi! Abbiamo bisogno di buona notizie.
Ascolta l'audio di Nico nel box in alto a sinistra