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Ciao a tutti! “No acepto sus disculpas, voy a denunciarlo!”, ha dichiarato furiosa la signora del paddock di Valencia che si stava facendo il selfie. Il video gira in tutto il mondo e Valentino ha sbagliato: alla guida dello scooter allarga il piede sinistro e questa volta le immagini sono chiare, il calcetto c’è stato. Potrebbe trattarsi, tecnicamente parlando, più di una pedata che di un vero calcio, ma saranno gli avvocati a decidere la linea di difesa e ogni dubbio verrà fugato quando avremo finalmente a disposizione la telemetria della signora. Poteva essere vista o non poteva? Era davvero ferma o arretrava un po’? La “patada” (pedata, come la definisce il quotidiano Marca) le ha fatto veramente male? Ha rischiato anche di cadere? Con la registrazione di tutti i dati conosceremo la dinamica dell’impatto, anche se non potremo mai veramente sapere se Rossi l’aveva o non l’aveva vista, la signora, e se magari ha allargato il piede per evitare uno scontro ancora più duro.
Il Web si è subito diviso. “Come avrebbe fatto a non vederla?” si domandano increduli i detrattori. Ed effettivamente bisogna ammettere che la signora non è piccolina, anzi sembra di taglia piuttosto forte, e poi ha uno zainetto rosa sulle spalle che contrasta con la giacca nera, e indossa scarpe da ginnastica rosa shocking. Parrebbe impossibile non vederla anche in un paddock affollato. Quanto al tentativo di scongiurare un impatto più devastante, gli antirossisti affermano che lo scontro era evitabilissimo: in quel momento lo scooter avanzava a bassa velocità, non più di otto o dieci chilometri orari, e un pilota medio, con un impianto frenante di media efficienza e pneumatici di medio grip, avrebbe potuto arrestarsi in due metri o poco più. Anche con un passeggero di medio peso a bordo, e su questo punto possiamo testimoniare che Alen Bollini, l’addetto stampa di Valentino che nel video siede alle sue spalle, pesa leggermente più della media perché ha una buona struttura muscolare ed è anche una bella forchetta, ma di sicuro non supera i settantaquattro chili.
I rossisti sarebbero per l’assoluzione. Credono a Valentino quando il Dottore -dopo aver chiesto scusa alla signora anche se con riprovevole ritardo- dice che bisogna provare a capirlo perché dentro il paddock la sua vita è un inferno, che tra richieste di autografi e di selfie, pacche sulla schiena e tentativi di bloccaggio, rischia più con lo scooter dentro lì che sulla M1 in pista. E io credo che le sue dichiarazioni non siano così esagerate. Sono reduce dall’Eicma, e pur godendo di una popolarità ben inferiore, un centesimo rispetto a quella di Rossi, posso confermare che spesso i fans eccedono di brutto. Sono al cesso, perdonate l’espressione, e un tifoso che ha appena finito di fare la pipì e si sta aggiustando i pantaloni allunga la mano tutto contento. “Giacomo Agostini!” mi urla in faccia entusiasta. Non avevo lo scooter per scappar via in fretta, ma una “patada” gliela avrei allungata mooolto volentieri. E scommetto anche voi tutti.