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Il 31 marzo 2019 si è disputato il GP di Argentina, seconda prova della scorsa stagione. Rivista a un anno di distanza, quella gara può essere valutata come la conferma della superiorità del pacchetto Marquez/Honda sulle piste più favorevoli: si è verificato tante volte durante l’anno, con Marc comunque velocissimo sui tracciati meno vantaggiosi, ma straripante in quelli a lui (e alla Honda) più idonei.
Il GP d’Argentina ha illuso sulle prestazioni di Valentino Rossi, ottimo secondo al traguardo dopo una avvincente sfida con Andrea Dovizioso, risoltasi all’ultimo giro. Con Maverick Vinales ancora una volta in difficoltà in partenza e nei primi giri, poi buttato a terra senza colpa all’ultimo giro da Franco Morbidelli, era sembrato che Rossi fosse anche nel 2019 il punto di riferimento della Yamaha.
A fine stagione, la classifica ha detto qualcosa di differente. Il GP d’Argentina ha mostrato anche le difficoltà dei tre piloti protagonisti del cambio moto più clamoroso a fine 2018: Jorge Lorenzo con la Honda, Andrea Iannone con l’Aprilia e Johann Zarco con la KTM hanno fatto una gran fatica in quella gara, come peraltro è successo in tutta la stagione.
In Moto2 a vincere è stato Lorenzo Baldassarri, al secondo successo consecutivo: dopo la conquista del mondiale di Franco Morbidelli nel 2017 e di Pecco Bagnaia nel 2018, era sembrato che un pilota italiano potesse trionfare per il terzo anno consecutivo, invece…
In Moto3, italiani protagonisti in prova e in gara, ma a vincere è stato Masia.