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Esattamente dieci anni fa Valentino Rossi festeggiava la sua centesima vittoria in carriera. Proprio ad Assen, nel GP d’Olanda del 27 giugno 2009, nell’anno del suo nono ed ultimo (per ora) titolo iridato.
Fu, per inciso, una vittoria netta: pole davanti a Pedrosa, giro veloce al quarto passaggio in 1.36.558, distacco di oltre cinque secondi inflitto al compagno in Yamaha, Jorge Lorenzo. Il terzo, Casey Stoner sulla Ducati, quella volta prese 23”.
La centesima fu festeggiata degnamente: a chi gli domandava come si sentisse, il Dottore rispose così: “Cento vittorie è un grande risultato, ed ora sono il secondo pilota ad arrivare a questo numero tondo. Però Agostini ne ha in tasca ventidue più di me. Ora vogliamo ancora vincere un paio di gare!”
Ago ebbe subito da ridire, perché giustamente ritiene che il suo isolato successo del 1977 nella Formula750, allora di validità mondiale anche se con un calendario a parte, porti il suo score personale a 123.
In ogni modo Rossi vinse ancora tre volte, in quel 2009. Ad oggi è arrivato a quota 115, vincendo ameno un GP all’anno, eccezion fatta per il negativo biennio 2011/2012 con la Ducati. La sua ultima vittoria, guarda il caso, è stata ottenuta ancora ad Assen due anni fa, il 25 giugno del 2017, di stretta misura su Petrucci e su pista bagnata.
Del resto Assen ha una importanza storica per tutta la famiglia Rossi perché qui in Olanda vinse una corsa iridata anche Graziano: in sella alla Morbidelli 250, il papà di Vale (il bimbetto all’epoca era nato da quattro mesi) battè le due forti Kawasaki come aveva già fatto la settimana prima a Rijeka.
Avrebbe vinto ancora in Svezia, il Grazia, chiudendo la stagione al terzo posto per poi passare in 500 con le Suzuki di Gallina. E Assen porta bene: quel sabato del 1979 (allora non si correva la domenica) vinse anche Eugenio Lazzarini nella 50 e Virginio Ferrari in 500 dopo un bellissimo duello con Sheene che andò in diretta Rai.
Valentino è oggi impegnato nel ventiquattresimo anno di mondiale. Ventiquattro, un primato incredibile!
Festeggiando il decimo anniversario della sua centesima vittoria, tutti noi che lo apprezziamo come un grandissimo campione tocchiamo ferro e la buttiamo lì: è ora di aggiornare i numeri sulla sua scheda.