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LAGUNA SECA – Tutti contro Valentino Rossi. Non solo in pista, perché, anche infortunato, Valentino rimane comunque il punto di riferimento della MotoGP, il pilota da battere, ma anche e soprattutto fuori. Il rientro anticipato di Valentino ha creato più di un malumore nel paddock: in molti sono convinti che i media in generale abbiano esagerato con i toni di esaltazione nei confronti del nove iridato.
«Tutto quello che fa, viene celebrato in maniera esagerata: non ne ha bisogno» ripetono quasi all’unisono molti protagonisti, delusi dal fatto che in Germania si sia parlato quasi esclusivamente del quarto posto di Rossi, facendo passare in secondo piano il successo di Dani Pedrosa, o il secondo posto di Jorge Lorenzo, o qualche altra bella prestazione.
«In molti si sono dimenticati che ha preso paga all’ultima curva da Stoner; l’anno passato Lorenzo non è stato trattato alla stessa maniera quando è salito sul podio con le stampelle (accadde proprio a Laguna Seca, dove Jorge nel 2009 corse dopo un bruttissimo volo in qualifica, ndr)» commenta amaro un meccanico di Lorenzo.
E’ effettivamente così? Forse. Ma non ci si può dimenticare che Valentino è un fenomeno a livello mondiale, la vera icona del motociclismo moderno. Se la MotoGP è così tanto seguita il merito è soprattutto di Rossi, tanto che uno come Diego Maradona, uno degli sportivi più conosciuti in assoluto, gli ha dedicato la vittoria dell’Argentina contro il Messico negli ultimi mondiali, o la squadra italiana di scherma si è presentata sul podio con la maglia numero 46, dopo aver conquistato l’oro ai campionati europei.
Insomma, Valentino è un fenomeno planetario, uno che sposta gli ascolti di una decina di punti di percentuale, ovvero di un paio di milioni di telespettatori ed è quindi normale che le sue imprese abbiano un risalto e un riscontro differente. E’ vero che un osso rotto dovrebbe essere uguali per tutti e sono certo che se Randy De Puniet, che al Sachsenring si è purtroppo fratturato tibia e perone della gamba sinistra, dovesse rientrare a Brno, non verrà seguito ed esaltato alla stessa maniera di Rossi. Ma anche in questi casi, purtroppo bisogna dire, i risultati fanno la differenza ed ecco che il ritorno in sella di uno che ha conquistato nove mondiali e 104 GP ha un valore diverso di uno che non ha mai vinto nulla.
Personalmente non trovo fuori luogo o sbagliato quanto accaduto durante e dopo il GP di Germania, mentre trovo assolutamente sbagliato che anche in assenza di Valentino, come è successo in Gran Bretagna, Olanda e Barcellona, si parli comunque più di Rossi che di tutti gli altri piloti messi insieme.