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Non ci si aspettavano miracoli, ma nemmeno una prestazione così deludente: Paolo Ciabatti, nuovo responsabile del progetto MotoGP, analizza i risultati del team Ducati a Sepang.
Nicky Hayden a 2”084 e Andrea Dovizioso a 2”177 da Dani Pedrosa; personalmente ho definito i test Ducati disastrosi: qual è il tuo commento?
«Sicuramente non sono stati dei test particolarmente positivi. Sapevamo – e ne avevamo parlato alla presentazioni dei programmi della stagione – che saremmo partiti con la moto 2012. Come sai, ci sono stati dei cambiamenti all’interno di Ducati Corse, operativo dal 7-8 gennaio. Siamo venuti a Sepang con solo alcune piccole modifiche, mentre gli altri team sono arrivati ovviamente molto più preparati di noi. Inevitabilmente siamo indietro: il mondo delle gare è impietoso, il tempo parla chiaro. Abbiamo trovato una serie di soluzioni per migliorare quello che abbiamo, ma speriamo di essere in grado di portare delle novità più significative per il secondo test di Sepang (26-28 febbraio, NDA) e poi delle altre per quelli di Jerez (23-25 marzo, NDA)».
Alla presentazione di Madonna di Campiglio, Bernhard Gobmeier, nuovo direttore generale di Ducati Corse, aveva parlato di evoluzione e non di rivoluzione: alla luce di questi risultati, ha senso andare avanti con questa moto?
«Ci sono una serie di interventi che sono già stata programmati e pianificati per telaio, elettronica e motore, quindi a 360°. Credo che riusciremo, in tempi relativamente brevi, a tornare vicino ai primi: è il nostro obiettivo e quello dei nostri piloti. Avevamo comunque detto che il 2013 sarebbe stato un anno nel quale avremmo cercato di avvicinarci alle posizioni alte della classifica nella seconda metà del campionato. Faremo il possibile per accelerare i tempi, ma sappiamo che partiamo da una base un po’ complessa».
Ci vuole un po’ di pazienza: cercheremo di compattare i tempi il più possibile per tornare a dare soddisfazioni ai nostri piloti ai nostri tifosi
I piloti cosa vi hanno chiesto in particolare, modifiche uguali o differenti? Sono disperati?
«In realtà per Dovi si è trattato quasi di un debutto, perché aveva fatto solo una mezza giornata di test a Valencia con condizioni non perfette. E’ salito sulla moto per la prima volta dopo diversi mesi: per lui era tutto nuovo e, ovviamente, in questi tre giorni abbiamo cercato di mettere a punto alcuni dei difetti per lui più significativi. Abbiamo raccolto un sacco di informazioni: alcune delle sue osservazioni erano già note, aspetti sui quali già stavamo lavorando. Speriamo quindi di portare qualcosa di migliorativo nel prossimo test. Nicky con questa moto ha corso l’anno scorso, la conosceva bene: ha continuato a lamentare alcuni dei problemi che non sono stati risolti nella scorsa stagione e sui quali stiamo lavorando. Purtroppo nelle corse bisognerebbe avere la bacchetta magica per risolvere certe situazioni… In realtà ci vuole un po’ di pazienza: cercheremo di compattare i tempi il più possibile per tornare a dare soddisfazioni ai nostri piloti ai nostri tifosi».
Vieni dalla SBK, dove hai lavorato per tanti anni con diversi ruoli; sia la MotoGP sia la SBK stanno attraversando un periodo di crisi: cosa bisogna fare per i due campionati?
«Purtroppo la situazione dal 2008 a oggi è cambiata tantissimo per l’economia mondiale. Anche il mercato delle moto sportive si è ridotto continuamente: bisogna trovare delle soluzioni per rendere sostenibili entrambi i campionati. La MotoGP ha maggiori introiti per sponsorizzazioni, diritti televisivi e visibilità, ma ha la necessità di rivedere i costi generali di gestione, soprattutto per i team privati che, ovviamente, fanno più fatica delle Case ufficiali. In SBK la situazione non è molto diversa: girano meno soldi e bisogna tararsi su un livello di costi più basso, accettabile e gestibile anche dalle squadre private con le risorse che si riescono a reperire in questo momento».
Biaggi sarà un bravo commentatore televisivo?
«E’ un ottimo pilota e saprà anche essere un bravo telecronista. Sarà interessante sentirlo parlare di piloti che fino a qualche mese fa erano i suoi avversari: sono molto curioso di vederlo all’opera».