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Portimao - La faccia da ragazzino piuttosto sveglio, i modi gentili, la parlata facile: Pedro Acosta è uno che ti conquista, al di là delle prestazioni straordinarie in pista. Alla vigilia del GP del Portogallo, è lui al centro dell’attenzione in MotoGP, più richiesto addirittura di Marc Marquez. Per il momento, Pedro sopporta tutto con grande naturalezza, come se fosse assolutamente normale essere già al centro dell’attenzione. Tutto sembra riuscirgli facilmente; è così?
“Non è così - quasi si intimidisce -. Dopo il primo test a Valencia, abbiamo lavorato tanto durante l’inverno per capire dove e come migliorare. Bisogna continuare così”.
Inevitabile parlare del Qatar, di un modo di correre che ha entusiasmato la maggior parte degli appassionati.
“Ho rivisto il GP in TV, è vero che ho movimentato un po’ la gara, ho fatto tanti sorpassi bellissimi: quando vedi le immagini è più bello. Ma dobbiamo migliorare tantissimo”.
Nel podcast, Acosta spiega dove deve progredire e quanto è bello guidare una MotoGP: “E’ la cosa più bella che puoi fare vestito…”.
Si parla di Brad Binder, della difficoltà di accettare di prendere paga da uno che ha la tua stessa moto. Ma come ha iniziato Pedro? Poi il rapporto con il padre, le prime gare, la “Rookies Cup”, la KTM, Kevin Schwantz, Casey Stoner, il mare, che per Acosta è irrinunciabile.
Tutto su Pedro Acosta nella 156esima puntata di #atuttogas, online su Moto.it e sulle piattaforme audio a partire dalle ore 9.00 di domenica 24 marzo.
Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas