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L’incidente, l’aver corso un rischio pazzesco, non è ciò che Pedro Acosta butterebbe via del GP delle Americhe ad Austin. E non butterebbe via nemmeno l’ottavo posto, nonostante ha permesso a Foggia di rosicchiargli altri punti importanti in classifica. Se potesse tornare indietro sarebbe un’altra la cosa che cambierebbe del fine settimana in Texas: la sua reazione nel box KTM e la scaramuccia con Jaume Masia. “Voglio scusarmi con la squadra perché faceva molto caldo e la tensione era tanta, non sono stato lucido e nemmeno pacato come avrei dovuto – ha raccontato Acosta . Forse ho detto cose che ora non penso dopo aver visto tutto chiaramente”.
Nessun cenno, quindi, all’incidente, con Acosta che sembra più preoccupato dei rapporti in seno alla squadra e dell’andamento del mondiale: “Non devo pensarci troppo – ha detto il giovane spagnolo – E’ vero che ho un vantaggio, ma devo comunque cercare il risultato per mettere realmente al sicuro quel vantaggio”. Quanto all’incidente, invece, l’attuale leader della classifica mondiale di Moto3 ha tagliato corto: “Sono cose che succedono. Sono andato immediatamente a cambiarmi la tuta per essere pronto se ci avessero fatto ripartire”.
Nessun dramma e nessuna voglia di dare seguito ai tanti discorsi fatti sulla sicurezza e sul comportamento dei piloti in pista, con Acosta che ha scelto la linea dei fatti piuttosto che rischiare di andare a parare su un terreno in cui sarebbe fin troppo facile fare scivoloni: “Ho visto che Alcoba ha fatto qualcosa di strano con il corpo: è stato quando stava per cadere, ma io avevo Migno come riferimento visivo. Con cinque o sei moto davanti, non puoi davvero vedere cosa sta succedendo, quando Migno è caduto, all'improvviso ho trovato la moto a terra. Cose che accadono, sono contento che sia andata bene".