SILVERSTONE – Criticare Dani Pedrosa: va di moda. “Eterno secondo”, “Trova sempre uno più forte di lui”, “Ha opportunità che non merita” sono le frasi più usate per dare contro a un pilota che, effettivamente, guida la Honda HRC dal 2006, senza mai essere riuscito a conquistare il titolo. Basta questo per dire che Dani non è all’altezza della situazione? Aiutiamoci con i numeri.
In MotoGP, Pedrosa ha disputato 126 GP, vincendone 24 (ovvero il 19,04%), per un totale di 78 podi (61,90%). Meglio di lui, in questo periodo hanno fatto solo quattro piloti: Rossi 227 GP, 80 vittorie (35,24%), 145 podi (63,87%); Stoner 115 GP, 38 vittorie (33,04%), 69 podi (60%); Lorenzo 95 GP, 26 vittorie (27,36%), 67 podi (70,52%), ai quali si aggiunge Marquez, che essendo al debutto ha numeri “pazzeschi”: 11 GP, 5 vittorie (45,45%), 10 podi (90,90%).
FENOMENI ASSOLUTI
Come dire, quindi, che
Pedrosa è stato battuto solo da quattro fenomeni come ce ne sono stati pochi nel motociclismo, perché Rossi è il pilota che ha fatto la storia di questo sport, perlomeno dal 1997 al 2010, Stoner è il pilota che ha entusiasmato di più per la sua guida e la capacità di sfruttare qualsiasi moto a disposizione, Lorenzo è un campione straordinario, in grado di migliorare continuamente i propri difetti, Marquez sta facendo cose spaventose, mai realizzate prima da nessuno al debutto, né da Kenny Roberts né da Valentino Rossi, tanto per citare due nomi a caso. Insomma,
prendere paga da certi campioni ci può stare.
PEDROSA COME BIAGGI
Anche perché non si possono dimenticare le dimensioni fisiche di Pedrosa:
nessun pilota così minuto è mai riuscito a essere tanto efficace nella massima cilindrata, in particolare nella MotoGP, moto che aumentano di peso anno dopo anno.
Continuando l’analisi e il confronto con gli altri piloti, bisogna ricordare che
Dani raramente è stato battuto dai suoi compagni di squadra: ci è riuscito Hayden nel 2006, nell’anno del debutto dello spagnolo, lo ha fatto Stoner nel 2011. Ma
nel 2012, Dani è andato più forte di Casey, vincendo più GP (7 contro 5), arrivandogli davanti in campionato. Risultati importanti, come quelli che ottenne a suo tempo Biaggi in 500/MotoGP: Max trovò sulla sua strada un grande fenomeno come Valentino, che gli impedì di trionfare anche nella massima cilindrata dopo i 4 titoli ottenuti in 250, “rovinandogli” – tra virgolette, sia chiaro - in parte la carriera. Se non ci fosse stato Rossi, Biaggi sarebbe stato probabilmente il più grande pilota dei primi anni 2000 e la stessa sfortuna la sta avendo Pedrosa:
sulla sua strada ha trovato non uno, bensì quattro campioni straordinari. Dai quali, però, Dani non è poi così lontano.