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Cosa ti ha colpito di più nell'evolversi della carriera di Marc?
Pedrosa: «E' cresciuto (professionalmente NDR) molto velocemente, passando da una classe all'altra».
Pedrosa è sempre stato un tuo idolo. Come mai fin da piccolo hai scelto lui?
Marquez: «Perché quando io facevo mie prime gare, lui stava vincendo in 125. E quindi è naturale per un ragazzo fissarsi con il pilota che vedi più vicino a te, e da lì l'ho sempre guardato con un occhio speciale».
Quali sono i punti di forza nella guida di Marquez?
Pedrosa: «E' u npilota aggressivo, ma ha molto controllo sul limite, piega sempre al massimo pur riuscendo a non cadere. E' davvero impressionante.
Quali sono i punti di forza nella guida di Pedrosa?
Marquez: «E' incredibile come solleva la moto in uscita di curva».
Si dice che siete due piloti con molte caratteristiche in comune. Siete d'accordo?
Pedrosa: «Magari eravamo simili quando eravamo piccoli, quando abbiamo cominciato a correre, ma adesso che in entrambi c'è stata una evoluzione, ognuno ha un suo stile e un diverso modo di guidare».
Marquez: «Quando eravamo in 125 può essere che pilotassimo in modo simile, ma adesso ognuno ha un suo stile».
Qual è la gara del tuo compagno di squadra che più ti ha impressionato.
Marquez: «Nella 250, quando vinse con lo scarico piegato (Brno 2004, NDR)»
Pedrosa: «Quella in Portogallo quando salvò il campionato (nel 2010 in 125, NDR). Partì ultimo e alla prima curva era quinto».
Lo scorso anno sei stato il protagonista della rimonta del campionato a Cheste (Valencia NDR). Quali ricordi hai di quel gran premio?
Pedrosa «E' stata una corsa molto speciale per me, perché la situazione era complicata. Sono dovuto partire dalla pit lane perché avevo deciso di cambiare pneumatici. Alla fine è risultato che la corsia dei box che immette in pista è quella con la traiettoria più vantaggiosa che c'è in tutto il campionato MotoGP».
Marquez: «Partivo ultimo, non avevo nulla da perdere, ma nemmeno niente da guadagnare. Ho corso meglio che potevo e alla fine ho vinto».