Pole imperiale per Stoner a Valencia

Pole imperiale per Stoner a Valencia
Su un circuito tortuoso e corto, il ducatista piazza una zampata devastante. Alle sue spalle è bagarre tra Pedrosa e Lorenzo, mentre Valentino è quarto e staccato di 666 millesimi | G. Zamagni, Valencia
7 novembre 2009

Punti chiave

C’è un vento buono per le regate di Coppa America, ma negativo per le gare di moto. Una variabile in più da tenere in considerazione e che ha ulteriormente complicato il lavoro di messa a punto, oltre che, naturalmente, la guida dei piloti. Un po’ tutti ne hanno risentito, tranne, almeno apparentemente, Casey Stoner, primo con 263 millesimi di vantaggio: una vita su un circuito così corto e tortuoso.

Una Ducati-razzo
Vederlo a bordo pista o in televisione, è qualcosa di meraviglioso, perché Casey lascia righe nere per terra lunghe un metro in quasi ogni curva, perché per chiuderle meglio e, di conseguenza, poter accelerare prima, fa scivolare la ruota posteriore, con un controllo della sua Ducati perfino imbarazzante. Devastante sul giro secco, Stoner è altrettanto impressionante sul passo gara.

Molti ritenevano – dice appena sceso dalla sua Ducati – che non ci fosse una ragione particolare per il mio stop di metà campionato. Invece ce ne erano almeno un paio, che i medici stanno ancora identificando: queste ultime gare stanno dimostrando che era giusto fermarsi. Sono molto contento delle prove, anche perché ho fatto il miglior tempo con le gomme da gara”.
Insomma, il favorito d’obbligo al successo dell’ultimo GP della stagione è l’australiano della Ducati, con gli altri, per il momento, a lottare per la seconda posizione.

Spagnoli nettamente insoddisfatti
Come conferma Daniel Pedrosa, secondo davanti a Jorge Lorenzo e a Valentino Rossi, ancora una volta in difficoltà a Valencia.
Sono state qualifiche difficilissime – spiega lo spagnolo della Honda – perché c’era un forte vento che in qualche curva dava parecchio fastidio. Ho ancora dei problemi con la messa a punto della moto, dobbiamo assolutamente fare un passo in avanti nel passo gara, perché così Stoner non si batte”.

Lorenzo ha una buona costanza, ma, a suo dire,  non può guidare con troppa tranquillità.
Oggi sono andato al massimo – è la sua tesi -, anche se nel penultimo giro ho trovato un po’ di traffico e nell’ultimo ho fatto un errore alla prima curva: avrei potuto togliere qualche decimino. Ma domani dovrò correre pensando al campionato, perché devo assolutamente conservare il secondo posto e  non devo cadere”.

I campioni fuori dalla prima fila
Rossi, come sempre nelle piste dove c’è scarsa aderenza, ha problemi di trazione al posteriore ed è staccato di ben 666 millesimi, mentre deve essere giudicato più che positivamente il nono posto di Ben Spies, a 1”283 dalla pole. Rispetto a ieri, il campione della SBK si è migliorato addirittura di un secondo e mezzo, continuando a lavorare con calma e buon metodo: di più non era giusto aspettarsi.

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I due favoriti sul passo di gara
Casey Stoner contro Jorge Lorenzo: l’analisi accurata delle prove, dice che sono stati loro i due piloti più veloci ed efficaci. Il campione della Ducati, alla sua terza pole position stagionale, seconda consecutiva, è stato nettamente il dominatore, ma lo spagnolo della Yamaha non è poi così lontano.

Vediamo nel dettaglio. Stoner ha totalizzato in qualifica 26 giri, dei quali ben cinque sotto l’1’33”, con addirittura tre passaggi più veloci del miglior tempo assoluto del secondo classificato, Dani Pedrosa. Oltre all’1’32”256 della pole, Casey ha fatto un 1’32”258 e 1’32”447. Il suo passo in gara può essere, presumibilmente, attorno all’1’33”0-1’33”3: se così sarà, difficilmente qualcuno riuscirà ad andargli dietro.

Nemmeno Lorenzo, che è comunque molto competitivo. Nella seconda uscita in pista, Jorge ha fatto undici giri consecutivi, con un tempo massimo di 1’33”685 (escluso un rallentamento a 1’42”712, probabilmente dovuto a un errore) e quello più rapido di 1’33”205.

Occhio alla classifica mondiale
Anche lo spagnolo, quindi, è messo piuttosto bene, ma, un po’ a sorpresa, Lorenzo dice di non pensare assolutamente alla vittoria, quanto al secondo posto nel campionato. Con 25 punti di vantaggio su Stoner, c’è una sola possibilità che Jorge perda il secondo posto: Casey deve vincere (molto probabile, come detto) e lui non fare nemmeno un punto. Da qui la prudenza di Lorenzo, che, evidentemente, ha grossi interessi economici in ballo: il premio per il secondo posto nel mondiale sarà molto più alto di quello del terzo.

Devo assolutamente arrivare al traguardo - ribadisce -, perché è troppo importante il secondo posto nel campionato, più del successo parziale. Non potrò quindi godermi completamente questa gara, anche se sto guidando bene e la moto è competitiva. Sarà un GP da condurre con grande attenzione, dove bisognerà non farsi prendere dalla smania di strafare”.

Pedrosa vorrebbe la vittoria
Una prudenza che potrebbe anche nascondere un’altra verità: Lorenzo si rende conto che Stoner è difficilmente battibile e con la scusa del mondiale, mette le mani avanti su una probabile sconfitta. La variabile può essere Dani Pedrosa, secondo sullo schieramento e sempre il migliore quando si spegne il semaforo.

Su una pista dove superare è difficilissimo, scattare in testa potrebbe avere un’importanza fondamentale, ma Dani non è così convinto. “Più della partenza – è la sua tesi – conta il passo gara: il mio, al momento, non mi consente di lottare con Stoner. Per me sarebbe bellissimo chiudere la stagione con una vittoria, perché quest’anno ho conquistato un solo successo (a Laguna Seca, ndr) e perché qui ci sono tanti miei tifosi. Ma se non miglioriamo qualcosa nel warm up, non abbiamo nessuna possibilità di farcela”.

Un Dottore sconsolato
Se Pedrosa è pessimista, Valentino Rossi appare addirittura scoraggiato, come poche volte lo si è visto nella sua carriera. “Siamo in difficoltà – spiega – esattamente come lo eravamo in Portogallo (finì quarto, staccato di oltre 20 secondi da Lorenzo, ndr): se non altro, rispetto a quel GP sappiamo cosa non dobbiamo fare per peggiorare ulteriormente la situazione. Guidare come oggi è abbastanza frustrante: mi manca grip sul posteriore in uscita dalle curve lente e perdo tanto anche in frenata. Dopo le libere di ieri ero abbastanza ottimista, ma oggi abbiamo deluso sia nelle libere sia nelle qualifiche. Con le gomme morbide non siamo messi così male e dopo tutti i guai passati, aver chiuso le prove al quarto posto è tutto sommato positivo, ma in configurazione gara ci manca, di passo, mezzo secondo al giro”.
Per Rossi la consolazione di aver vinto la BMW M3 coupè, premio per chi ha totalizzato complessivamente i migliori piazzamenti in prova.

Il resto della griglia prende paga
Detto dei Fantastici Quattro, il più costante tra gli altri piloti è Nicky Hayden (sesto), leggermente più rapido di Colin Edwards (quinto), mentre il passo gara di Ben Spies, buon nono, non è così efficace. Nella sua uscita più lunga, la prima, il campione SBK ha girato mediamente in 1’34” alto, con un miglior giro di 1’34”788. “Sapevo che sarebbe stata dura – ammette onestamente -: il problema sono io, non certo la moto e le gomme, che vanno decisamente bene. Qui ho tutto da imparare e oggi il vento mi ha ulteriormente complicato il lavoro: è vero che c’era per tutti, ma per me che è tutto nuovo, ha rappresentato un problema in più da affrontare. Nel complesso sono soddisfatto, anche perché non ho fatto errori: questo è molto importante”.
Visto da bordo pista, Ben sembra guidare molto più rotondo rispetto ai rivali più forti: in pratica, sta molto più tempo piegato.

L'ultimo titolo ancora aperto
In 250, Alex Debon ha conquistato la pole position, ma è poi caduto rovinosamente per un grippaggio alla prima curva, riportando una forte contusione toracica con sospetta frattura di una costola. Domani sarà al via, ma non al meglio della condizione fisica, così come Marco Simoncelli, secondo, anche lui con una microfrattura a una costola riportata a inizio settimana girando con i kart. Ma Simoncelli può vincere il GP, mettendo così pressione a un nervosissimo Aoyama, quinto dopo essere stato in affanno per tutto il turno di qualifiche. Al giapponese della Honda basta un undicesimo posto per conquistare matematicamente il mondiale, indipendentemente dal risultato si Supersic, ma la tensione mostrata potrebbe fargli perdere la testa.

Giovanni Zamagni

Così il GP di Valencia in TV
(Tutto sul digitale terrestre, canale Premium MotoGP. Qualifiche e gara in chiaro su Italia1)

Domenica, 08 Novembre 2009
125 Warm-up 08:40 - 09:00
250 Warm-up 09:10 - 09:30
MotoGP Warm-up 09:40 - 10:00
 
125 Gara 11:00
250 Gara 12:15
MotoGP Gara 14:00

 

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