Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MADONNA DI CAMPIGLIO – Dopo i piloti, tocca agli ingegneri. Con una novità rispetto al passato: questa volta, Claudio Domenicali, direttore generale di Ducati Moto, è affiancato da Filippo Preziosi, direttore generale di Ducati Corse.
«Il 2011 – attacca Domenicali – è un anno straordinariamente importante, con grandi cambiamenti. Di fatto, questa stagione apre la terza fase del progetto MotoGP ed è quindi giusto dare uno sguardo al passato di questa avventura iniziata nel 2003. Si possono individuare due grandi ere:
1) la fase eroica iniziata con Loris Capirossi, che ci ha fatto capire che potevamo riuscire a centrare il massimo obiettivo: è bene ribadire che la prima vittoria è arrivata dopo appena sei gare dal debutto;
2) la fase di Stoner, che ha vinto tantissimo, compreso il mondiale del 2007, per un totale, fino a oggi, di 31 successi Ducati.
Adesso quest’era si chiude e se ne apre una nuova con Valentino Rossi. Il punto di partenza della Ducati è invariato: la MotoGP ha una grande importanza per la ricerca tecnologica e lo sviluppo delle moto di serie. Di fatto, la MotoGP è il nostro laboratorio di ricerca avanzato e quest’anno questo laboratorio è particolarmente attrezzato, perché è nota la capacità di Valentino di fornire indicazioni estremamente interessanti per lo sviluppo. Nelle nostre moto sportive, come la 1198, ci sono molti particolari derivati dalle competizioni, come il controllo di trazione e la gestione elettronica, ma nella prossima super sportiva tutto sarà più estremizzato. E Rossi ci ha dato la sua disponibilità di provare anche le moto stradali».
Ascolta l'audio dell'intervento di Domenicali
Filippo Preziosi, papà di tutte le Ducati da corsa, entra più nel dettaglio tecnico, partendo, naturalmente, dalle prime valutazioni su Valentino Rossi.
«Sapevamo della sua capacità di analizzare nel dettaglio e descrivere in maniera esatta il comportamento della moto, che è un veicolo complesso, con una dinamica difficile da capire e da misurare: per questo il pilota è un elemento che fornisce una quantità di informazioni cruciali e avere uno come Rossi, capace di analizzare così nel dettaglio la Desmosedici è sicuramente importante. Ma l’aspetto che più mi ha impressionato di Valentino è la sua capacità di creare un clima positivo attorno a lui. Da uno che ha vinto nove mondiale, di cui sette nella MotoGP, ti aspetti un atteggiamento diverso, invece Valentino è sempre molto positivo: quando fai una modifica, che magari nel complesso è negativa, per prima cosa ti dice quello che va bene. E adesso in Ducati c’è un livello incredibile di “elettricità” ed entusiasmo. Valentino è uno sempre pronto alla battuta, a ridere e scherzare, ma nel lavoro è un grandissimo professionista, non si tira mai indietro, con una grande attitudine a dedicarsi all’analisi di ogni dettaglio».
Poi Preziosi parla della GP11.
«La moto che portiamo qui a Campiglio è la GP11 step 0. Ha una grafica bellissima, fatta in collaborazione con Aldo Drudi (il genio della matita, da anni responsabile delle grafiche di Rossi, nda), ma le caratteristiche tecniche sono fondamentalmente quelle di Valencia. Le evoluzioni fondamentali riguardano il motore, che adesso ha una coppia più piatta e favorevole, mentre la modifica più appariscente, già vista a Valencia, è quella della carenatura, con una nuova aerodinamica per migliorare la velocità massima, ridurre i consumi e la portanza, con l’obiettivo di alzare il limite di impennata e ribaltamento. Sono già previsti degli sviluppi, in particolare sul telaio: stiamo realizzando una struttura con differenti gradi di rigidezza e torsionalità in frenata, un forcellone anche questo con rigidezza differente, mentre a Sepang ci sarà una forcella con la nuova idraulica Ohlins 2011, ma applicata su foderi da 42 mm anziché da 48 mm. Abbiamo poi lavorato sull’elettronica, in particolare sull’antimpennamento e sul controllo di trazione: tutte novità che verranno prima provate da Franco Battaini e Vitto Guareschi il 17 e 18 gennaio a Jerez.
In Ducati ci sono 70 ingegneri che lavorano tutti i giorni per cambiare e migliorare la Desmosedici, con l’unico obiettivo di andare sempre più forte. Nel corso di questi anni, non abbiamo avuto paura di abbandonare soluzioni storiche per la Ducati, come il bicilindrico o il telaio a traliccio e, naturalmente, continueremo anche con Valentino a fare qualsiasi cosa per essere più competitivi nell’arco della gara. I test di Valencia sono stati fondamentali per decidere le priorità sulle quali lavorare: purtroppo, per come è organizzato il campionato, non avere Rossi al 100% in Malesia sarà un limite. Per questo, a Sepang dovremo centellinare il lavoro di Valentino, utilizzarlo in maniera chirurgica, perché potrà fare un numero di giri limitato, anche se noi avremmo bisogno di provare tanto. Per risolvere i problemi sull’anteriore, si lavora sul telaio, sullo sterzo, sul forcellone, ma ci sono naturalmente altri aspetti sui quali intervenire, come il baricentro, la distribuzione dei pesi, le forze inerziali, la differenza di altezza tra anteriore e posteriore».
L’entusiasmo di Preziosi è palpabile: è evidente che verrà fatto di tutto e di più per assecondare le richieste di Rossi.
Ascolta l'audio dell'intervento di Preziosi. Parte 1
Ascolta l'audio dell'intervento di Preziosi. Parte 2