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In un caldissimo mercoledì di inizio luglio ho fatto il mio esordio in pista.
Stivali, tuta, guanti, casco da pista e un’Aprilia RS457: l’esordio è avvenuto sulla pista di Modena dove era in corso un’Aprilia racers day con l’Aprilia riding Academy cioè: appassionati di moto che scelgono Aprilia e i suoi istruttori per fare pratica in pista.
Visto che io spesso parlo di MotoGP e Superbike è stato anche una sorta di corso professionalizzante: proviamo a capire cosa provano i piloti, quelli veri.
Dopo le prime raccomandazioni generiche e dopo averci illustrato come funzionano e cosa significano i colori delle varie bandiere che possiamo trovare lungo la pista siamo scesi in pista, senza indicazioni personali particolari, anzi senza nessuna indicazione…
Il primo turno è stato difficilissimo ma già dal secondo la situazione è migliorata, con le prime indicazioni fatte mie e provate ad applicare in pista.
Tra un turno e l’altro, oltre che lezioni collettive, si rivedono anche le immagini dei singoli allievi insieme all’istruttore che commenta e spiega, una cosa fondamentale per migliorare.
Dopo altre tre sessioni pomeridiane di apprendimento nell’ultima, la sesta, mi sono accorto di che stavo solo guidando e non pensavo più a tutti i movimenti e le accortezze che mi erano stati insegnati nelle ore precedenti.
Non pensavo più a frenare e poi spostare il corpo tirando fuori il sedile dalla sella, ai piedi che dovevano stare sulle pedane in punta, per potersi spostare meglio, non pensavo alle braccia e all’impugnatura delle mani che devono essere morbide sul manubrio, non pensavo alla testa che deve andare verso l’asfalto e guardare verso il punto di uscita della curva.
Negli ultimi 3-4 giri pensavo solo a guidare, e mi stavo divertendo un casino: non vedo l’ora di rifarlo!
Grazie Aprilia, grazie Fabio Gilardenghi e grazie mister Miyagi...