Prove libere a Le Mans. Alcune considerazioni

Prove libere a Le Mans. Alcune considerazioni
Honda da battere, Pedrosa determinato, Lorenzo-Rossi vicini, Ducati più a suo agio: questo è emerso nella prima giornata di prove | G. Zamagni, Le Mans
17 maggio 2013

Punti chiave

LE MANS – Ecco cosa ha detto la giornata di prove libere del GP di Francia. Considerazioni che, naturalmente, potrebbero cambiare in caso di pioggia, prevista per domani.


HONDA, MOTO DA BATTERE


Anche a Le Mans, la Honda è la moto da battere. Sia chiaro, la superiorità sulla Yamaha non è abissale, ma c’è ed è evidente, anche se sia Jorge Lorenzo sia Valentino Rossi sono convinti che la M1 abbia ancora margine di miglioramento.

 

PEDROSA MOLTO DETERMINATO


Solitamente, Dani Pedrosa è quello che fa meno giri, mentre stavolta ne ha fatti di più di tutti: 21 contro i 18 di Marquez, i 21 di Rossi, i 16 di Lorenzo, i 20 di Crutchlow, Dovizioso e Hayden. Lo ritengo un segnale importante sulla determinazione dello spagnolo.
“Oggi bisognava sfruttare al massimo le condizioni di asfalto asciutto, perché qui il meteo cambia molto velocemente. Per questo sono stato tanto in pista: volevo provare il più possibile, sia per le gomme sia per la moto. Diciamo che, complessivamente, è stata una giornata positiva: se domenica sarà asciutto, sappiamo quale strada seguire”.
Insomma, Dani si sente a posto e i tempi sul giro lo confermano: è suo il passo migliore.


MARQUEZ A UN PAIO DI DECIMI


Anche Marc Marquez è andato piuttosto bene (non dimentichiamo che qui è al debutto con la MotoGP…), ma rispetto al compagno di squadra è di passo più lento di un paio di decimi.
Mi sono trovato subito abbastanza bene con la moto, anche se questa mattina ero solo settimo. Poi, abbiamo ulteriormente migliorato la moto, abbiamo messo insieme tutte le combinazioni più efficaci e nel finale, dopo che ero stato rallentato da un po’ di traffico, ho fatto un buon giro. A Le Mans sono sempre andato bene in tutte le categorie e anche con la MotoGP riesco a essere abbastanza efficace, sicuramente più a mio agio rispetto a Jerez”.
Marquez continua a ripetere di non pensare assolutamente al titolo, ma dentro alla sua testa la vittoria nella singola gara è il pensiero principale: non sarà facile batterlo nemmeno questa volta.

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LORENZO-ROSSI: VICINI

Questa volta, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi sono piuttosto vicini, con un piccolo vantaggio sul passo per il campione del mondo, anche se nell’ultima uscita Valentino è stato decisamente efficace. Entrambi, però, sanno di dover migliorare per contrastare la Honda e, in particolare, Pedrosa.
“Dani ha un passo molto buono, di 2-3 decimi più veloce del mio: li possiamo recuperare con la messa a punto, in particolare dell’elettronica. Abbiamo un buon margine di miglioramento, non abbiamo ancora l’assetto vincente. Ho usato sia il telaio evoluzione sia quello standard (mentre Rossi ha scelto di continuare solo con quello standard, NDA), ma tra i due la differenza è veramente minima”.

 


STEFAN BRADL PIU’ CONVINCENTE


Il quinto posto di Stefan Bradl non è una novità assoluta – altre volte è stato nei primi cinque -, ma a Le Mans il pilota del team LCR è parso più convincente, girando con un passo discreto: un passo in avanti che va confermato in gara.


LA MIGLIORE DUCATI DELL’ANNO


Al di là della posizione, a Le Mans si è vista la migliore Ducati dell’anno, come conferma Andrea Dovizioso, settimo a 0”543 da Pedrosa e a soli 0”066 da Crutchlow.
“Sono abbastanza sorpreso per il ridotto distacco sui primi, non solo sul singolo giro, ma, soprattutto, sul passo: possiamo essere competitivi anche sulla distanza, sono abbastanza fiducioso di poter fare una gara abbastanza veloce. Come passo, è sicuramente la miglior giornata dell’anno. Perché la Ducati qui non è troppo in difficoltà? Forse perché c’è meno “percorrenza”: noi fatichiamo tanto a far girare la moto e qui siamo meno penalizzati”.
E’ chiaro, comunque, che in condizioni “normali” la Ducati non può puntare alla vittoria, ma nemmeno al podio.


CRUTCHLOW, CHE FATICA


Il sesto posto di Cal Crutchlow, a 0”477 dalla vetta e a tre decimi dalla prima Yamaha, dice che il pilota britannico deve avere tutto perfettamente al 100% per poter tenere il passo dei primi, altrimenti non ce la fa a stare con gli ufficiali. Oggi Cal non era a posto in frenata e questo gli ha impedito di ripetere le buonissime prestazioni dei primi tre GP.
“Abbiamo modificato più volte l’assetto, allungando e accorciando la moto, ma senza ottenere grandi risultati” si rammarica il pilota del team Tech3.