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LAGUNA SECA – In attesa. Andrea Dovizioso non può fare altro: deve solo aspettare che decida Valentino Rossi.
“Ma non posso aspettare la Yamaha all’infinito” dice un po’ amareggiato il Dovi, onesto, come sempre, nell’ammettere di non essere il pilota in grado di poter decidere il proprio futuro.
“E’ sempre stato così in tutta la mia carriera: mi sento poco considerato. E’ inevitabile però che chi ha vinto molto più di me rimanga la pedina fondamentale, nonostante le ultime due stagioni siano state negative. Purtroppo, fare risultati importanti non è sufficiente: alla fine del 2011 mi sono rimesso in discussione, accettando una sfida importante. Sto facendo bene, ma non basta”.
Qualcuno dice: Dovizioso ha già avuto la sua possibilità, ha corso tre anni con la HRC, senza fare granché. La risposta di Andrea è pacata, come è nel suo stile.
“Non mi interessa: chi lo dice, probabilmente, è tifoso di un altro pilota”.
Ducati è un’opzione interessantissima: in questo momento non è vincente, ma ha tutto per migliorare
Per Andrea sarebbe una buona opportunità, probabilmente la migliore dal punto di vista economico, con la garanzia di avere alle spalle una squadra che lavorerebbe giorno e notte per accontentarlo. Da parte sua, Dovizioso garantirebbe costanza di rendimento e porterebbe un pacchetto di conoscenze ricco dell’esperienza in Honda e Yamaha: due qualità molto utili per sviluppare una moto.
Già da un po’ di tempo, Andrea è in contatto con la Honda per correre con una RC213V ufficiale, appoggiata al team Gresini. Una squadra nella quale Dovi troverebbe una buona armonia e meno pressione rispetto a quella della squadra HRC: per certi aspetti è un’opzione molto allettante.