Il passaggio da Mediaset a Sky, il ritiro di Stoner: il Motomondiale è in grave crisi. Ma si risolleverà. E per Rossi si aprono nuovi, importanti scenari | G. Zamagni, Le Mans
18 maggio 2012
LE MANS – Mai così in basso: l’immagine della MotoGP tracolla. Anni di gestione a favore delle Case e contro lo sport hanno esaltato la tecnologia, ma ucciso lo spettacolo. Nell’ultima settimana, poi, ci sono stati due annunci che, seppure in modo differente, hanno dato una mazzata tremenda al più importante campionato del mondo motociclistico: prima il passaggio dei diritti televisivi da Mediaset (in chiaro) a Sky (paytv), poi il prematuro ritiro di Casey Stoner, il campione del mondo, non uno qualunque.
QUALE FUTURO?
La domanda più logica è: quale futuro per la MotoGP? E’ chiaro che in questo momento gli scenari sembrano lugubri, anche se la questione Sky è un problema tutto italiano e che importa poco al resto del mondo e quindi, più in generale, alla MotoGP. Più preoccupante il ritiro del più forte pilota degli ultimi tempi e, soprattutto, le motivazioni che lo hanno portato a questa clamorosa decisione: «Questo mondo ha preso una direzione sbagliata, non mi diverto più». Una considerazione condivisibile: sono tante le cose che non funzionano.
Nonostante tutto, però, la MotoGP sopravviverà anche a questo periodo particolarmente negativo, perché rimane il campionato più prestigioso, il più ambito da parte dei piloti, che, come sempre rappresentano la parte migliore del sistema: in MotoGP continuano a esserci i più forti del mondo. E sarà ancora così in futuro: Stoner, tanto per fare un esempio, smette perché non ne può più, non perché vuole andare a correre in un altro campionato.
Valentino Rossi, tanto per farne un altro, ha detto chiaramente: «Il mio obiettivo è rimanere altri due anni in MotoGP». Ed è normale che sia così, perché trionfare qui significa essere il più grande di tutti.
LORENZO PUNTA DI DIAMANTE
L’uscita di Stoner cambia notevolmente gli scenari per il 2013, con le
quotazioni di Jorge Lorenzo in grandissima crescita: adesso è lui il pilota più ambito della MotoGP.
Se lo contenderanno, probabilmente a suon di milioni di euro, Yamaha e Honda: Lorenzo, in passato, ha dichiarato di voler finire la sua carriera con la Casa di Iwata, ma è chiaro che adesso gli scenari sono cambiati. Così tanto che in
molti, all’interno del box Yamaha, assicurano che Jorge andrà a sostituire Stoner sulla Honda,
Rossi vuole soprattutto una Yamaha e se Lorenzo dovesse passare in HRC, ecco che il clamoroso ritorno non sarebbe così improbabile
con un altro spagnolo al suo fianco, da vedere se sarà Dani Pedrosa o Marc Marquez.
NUOVE PROSPETTIVE PER ROSSI
Ma, naturalmente, cambiano gli scenari anche per Valentino Rossi. Il primo a fare marcia indietro è stato proprio
Shuhei Nakamoto, numero due della HRC, che dopo aver dichiarato qualche settimana fa: «Dopo aver lasciato la Honda, Rossi ha scritto un libro dicendo che è il pilota a fare la differenza: adesso lo dimostri», ieri ha fatto parzialmente marcia indietro, affermando:
«Rossi? Adesso ogni soluzione è possibile, bisognerà pensare molto». E’ chiaro che Valentino torna a essere uno dei pezzi importanti del mercato 2013, perché, al di là degli ultimi due anni, rimane un pilota fortissimo. E lo sanno anche in Honda.
Ma
il nove volte iridato vuole soprattutto una Yamaha e se Lorenzo dovesse passare in HRC, ecco che il clamoroso ritorno non sarebbe così improbabile. Queste, sia ben chiaro, sono solo ipotesi, mentre è certo che gli ultimi eventi hanno dato una grandissima forza contrattuale al pilota della Ducati: il ritiro di Stoner ha aperto nuove strade, mentre il passaggio di Mediaset alla SBK, con una inevitabile perdita di visibilità, mette Ezpeleta con le spalle al muro, perché, chiaramente, non si può permettere di perdere dopo Stoner anche Rossi o che, peggio, Valentino passi in SBK. Insomma, viene naturale pensare che anche
il numero uno del motomondiale si muoverà per assicurare al più titolato pilota dell’era moderna una moto competitiva.