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BRNO – Quarantacinque minuti di condizioni atmosferiche pressoché perfette – 22 °C la temperatura dell’aria, una quarantina quelli sull’asfalto -, poi è arrivata un po’ di pioggia. Poche gocce, per la verità, ma che, di fatto, hanno cristallizzato i tempi delle posizioni di vertice, con Jorge Lorenzo davanti a tutti, con un ritmo impressionante e a poco più di mezzo secondo dal primato di Brno (1’56”670), Dani Pedrosa secondo a 0”541 e già molto efficace, Valentino Rossi terzo a 0”606, in progresso sia fisicamente sia tecnicamente, quarto Andrea Dovizioso a 0”638, a suo agio su una pista generalmente ostica per lui.
Per Lorenzo un’altra prestazione decisamente molto convincente, con tempi da primato ribaditi a più riprese, prima di essere costretto a rientrare ai box per il sopraggiungere della pioggia. Jorge, insomma, si conferma in stato di grazia e anche a Brno, dove peraltro in MotoGP non è mai salito sul podio, è il pilota da battere. Per il momento il distacco è addirittura imbarazzante, ma è chiaro che la pioggia finale ha più penalizzato chi inseguiva e domani ci si aspettano tempi ben più equilibrati.
Al quinto posto Nicky Hayden, uno dei pochi a riuscire a migliorare nel finale, mentre la sorpresa della giornata è Colin Edwards, sesto, anche se staccato di ben 1”2, mentre Casey Stoner è solo settimo, con problemi di messa a punto, in particolare dell’avantreno. Per Stoner un inizio davvero sottotono, così come quello di Ben Spies, solo nono alle spalle anche di Marco Simoncelli, scivolato, senza conseguenze, a inizio turno. Considerando la caduta, causata, per sua stessa ammissione, dall’aver dato troppo gas con le gomme fredde, Simoncelli si è ripreso più che dignitosamente, anche se il distacco è naturalmente piuttosto pesante.
Undicesimo, alle spalle del compagno di squadra, Loris Capirossi, mentre Marco Melandri è addirittura 14esimo: il pilota del team Gresini fatica a concentrarsi sulla MotoGP e i suoi pensieri sembrano essere tutti per la BMW Superbike, dove quasi certamente approderà nella prossima stagione.
Randy De Puniet, tornato in sella ad appena 26 giorni dalla frattura di tibia e perone della gamba sinistra, ha percorso 16 giri (in media tre meno dei suoi rivali), ottenendo il penultimo tempo, davanti ad Alex De Angelis, alla sua ultima apparizione, per quest’anno, in MotoGP. Randy, commovente per coraggio e dedizione, si è naturalmente preoccupato solamente di riprendere gli automatismi con la MotoGP, senza interessarsi del cronometro. Il suo fisico, tutto sommato, ha risposto bene, con De Puniet più penalizzato dal dolore alla caviglia destra, probabilmente sforzata eccessivamente per compensare la poca forza della gamba sinistra.