Qualifiche del GP di Spagna. L'analisi tecnica di Locatelli

Qualifiche del GP di Spagna. L'analisi tecnica di Locatelli
Roberto Locatelli, iridato 125 nel 2000, oggi direttore sportivo del Team Italia, commenta le prove per Moto.it | G. Zamagni, Jerez
28 aprile 2012

Punti chiave

MOTOGP

“Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa hanno fatto la differenza, perché il terzo pilota, Nicky Hayden con la Ducati, è già staccato di un secondo. Le qualifiche sono state disputate con l’asciutto, ma in condizioni critiche con tante chiazze di umido, che hanno fatto prendere grandi rischi ai piloti. Lorenzo ha impressionato: ha fatto tanti giri veloci consecutivi, ha avuto dei problemi ed è stato fermo ai box, è rimasto calmo, è tornato in pista e ha strappato la pole, per poco, a Pedrosa. Purtroppo bisogna segnalare ancora le difficoltà di Valentino e bisogna cercare di capire perché Ducati ha rifatto la moto per Rossi, ma quello che riesce a sfruttarla meglio è Hayden. Nicky sfrutta bene la GP12 e la moto, evidentemente, non va male. In crisi Casey Stoner, che non è riuscito a fare la differenza in una situazione critica, che in passato lo favoriva, mentre Ben Spies, sempre vicino nei test invernali al compagno di squadra, ha preso un’altra volta una discreta paga. Andrea Dovizioso, settimo, anche lui ha avuto le sue difficoltà, bravo Stefan Bradl, nono, e bravissimo Randy De Puniet, decimo, che è riuscito a mettersi alle spalle tre MotoGP, guarda caso tre Ducati. Io continuo a non dubitare di Rossi, è un ottimo pilota e sa ancora andare in moto, ma non si capisce perché non si riesca a costruire una moto che Valentino possa guidare. Non si può far diventare Valentino un’altra cosa, bisogna creare una moto per Valentino. Pronostico (per l’asciutto): Lorenzo, che ha un grande ritmo gara, convinzione e determinazione Pedrosa, con terzo Casey Stoner, che ha avuto un piccolo problema sulla moto. Sul bagnato: Pedrosa, Stoner, Lorenzo”.

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MOTO2


“Qualifica travagliata anche per la Moto2. Come in Qatar, vedo naturalmente bene Marc Marquez, che è veloce e ha la capacità di gestire le situazioni critiche. Secondo c’è Takaaki Nakagami, che ha sfruttato al meglio l’esperienza fatta nei due test invernali a Jerez ed è riuscito a sistemare bene la sua Kalex, così come Pol Espargaro, terzo, e decisamente più competitivo quest’anno. Thomas Luthi, quarto, è incappato nel finale in una scivolata e questo lo ha penalizzato, ma ha degli ottimi intertempi ed è quindi competitivo. Quinto, a soli tre decimi, c’è Mika Kallio, con Claudio Corti che chiude la seconda fila. Claudio è stato veloce per tutto il turno, ma è stato rallentato nel giro buono dal traffico. Alex De Angelis è 11esimo, Andrea Iannone 13esimo con una moto che ha avuto dei problemi e ha una velocità massima bassa: domani potrebbe comunque essere uno dei protagonisti. Domani, se sarà asciutto, Marquez potrebbe fare una gara solitaria, con Luthi, Corti e Iannone a giocarsi il podio. Complessivamente la moto più equilibrata è la Kalex, mentre per andare forte con la Suter ci vuole, probabilmente, un buon team alle spalle.


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MOTO3


“Difficile decifrare esattamente le prove, condizionate dal meteo. Le libere si sono svolte con il bagnato, mentre le qualifiche sono iniziate con l’umido e si sono concluse con l’asciutto. Alex Rins, con la Suter Honda, è in pole: è bello vedere qualche nome nuovo e non i soliti piloti che hanno fatto la vecchia storia della 125. I due protagonisti della gara del Qatar, Maverick Vinales e Romano Fenati, sono ancora uno dietro l’altro, rispettivamente nono e decimo e se si guarda l’unico turno asciutto del venerdì mattina, Romano era primo e Maverick secondo. Se sarà una gara asciutta, la vittoria se la giocheranno proprio Maverick e Fenati, mentre per il terzo gradino del podio vedo Cortese o Oliveira, sempre competitivo qui. Difficile fare pronostici sul bagnato. Fenati ha girato praticamente per la prima volta sull’acqua con le ruote grandi: è migliorato tanto rispetto al primo turno, ma potrebbe accontentarsi di portare a casa dei punti. La nuova categoria permette ai piloti più giovani di emergere e di apprendere più velocemente i segreti per stare davanti”.

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