Qualifiche del GP del Portogallo. L'analisi tecnica di Locatelli

Qualifiche del GP del Portogallo. L'analisi tecnica di Locatelli
Roberto Locatelli, iridato 125 nel 2000, oggi direttore sportivo del Team Italia, commenta le prove per Moto.it | G. Zamagni, Jerez
5 maggio 2012

Punti chiave

MOTOGP


“Stoner primo, Pedrosa secondo e Crutchlow terzo e a sorpresa primo delle Yamaha: in prima fila manca Lorenzo, quarto, in un turno condizionato anche dalla bandiera rossa, esposta a poco meno di un quarto d’ora dal termine per la caduta di De Puniet che ha coinvolto l’incolpevole Edwards. Colin, purtroppo si è rotto la clavicola sinistra: in bocca al lupo! Stoner è stato il più svelto a sfruttare i giri finali, facendo due uscite con la gomma morbida, con Pedrosa a soli 13 millesimi. Il terzo posto di Crutchlow dice che la sua bella gara di Jerez non è stato un qualcosa di occasionale, ma comincia a credere di più in se stesso. Lorenzo l’ho visto un po’ indispettito nel finale, con un gesto di disappunto sul serbatoio: lui vorrebbe essere vicino a Stoner e Pedrosa, ma la seconda fila non è male. Spies, molto veloce il primo giorno, ha sofferto sabato. Nel finale, tanto traffico, con anche tante CRT più lente a intralciare un po’. Dopo la sfuriata del Qatar e le grandi difficoltà della Spagna, vediamo Valentino Rossi tornare più sui suoi livelli di guida e fare quello che sa: può stare nei primi sei domani. Da bordo pista si vede come le Yamaha abbiano una grande stabilità nella parte finale del circuito, con un utilizzo della coppia del motore molto fluido, che gli permette di aprire il gas senza perdere la linea, cosa che invece succede a Stoner, che deve buttarsi molto fuori con il corpo ed è costretto a utilizzare più pista e a rischiare molto. Per quanto riguarda le prime due curve, sono lente e hanno una pendenza differente: è facile avere del sottosterzo che non hai dalle altre parti. Pronostico: Lorenzo, Stoner, Pedrosa”.


Ascolta l'audio dell'analisi della MotoGP




MOTO2


“Marquez e Luthi, primo e secondo, si confermano protagonisti, con Redding che ha finalmente azzeccato una qualifica rispetto alle prime due gare. Decisamente in crescita il debuttante in Moto2 Zarco, quarto: era un ottimo pilota da 125 2T, ma sta apprendendo velocemente i segreti della Moto2 e sta prendendo fiducia. Interessante la progressione delle moto, con tante Suter nelle prime dieci posizioni, mentre fino al GP scorso erano le Kalex a farla da padrone: probabilmente sono state evolute rispetto all’inizio del campionato e sta diventando il riferimento di questa gara. Iannone, sesto, ha sfruttato bene l’aiuto di Marquez, “utilizzandolo” come punto di riferimento: nel 2011, Andrea fece una grande gara in rimonta, scivolando poi alla esse in salita. Partendo ben più avanti rispetto all’anno scorso, potrebbe rimanere attaccato al gruppo di testa, senza dover tirare come un forsennato, consumando la gomma anteriore come era avvenuto nel 2011. Alex De Angelis, nono, è incappato una scivolata nel finale, altrimenti potrebbe essere più avanti, più in difficoltà gli altri italiani. Attenzione a Toni Elias, su una pista dove aveva vinto in MotoGP, potrebbe trovare un po’ di convinzione e credere più in se stesso. Pronostico: Marquez, Luthi, Iannone”.
 

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MOTO3


Cortese, Vinales e Oliveira in prima fila, con Cortese sempre sul podio nelle prime due gare, Vinales che punta al titolo e Oliveira che gioca in casa e conosce molto bene questa pista. Tre moto differenti nelle prime tre posizioni – KTM, FTR-Honda e Suter-Honda -, poi altre due KTM, quindi la FTR-Honda di Romano Fenati, sesto e staccato di un secondo. Cortese è sempre stato molto veloce e ha chiuso tre turni su quattro al comando, con un vantaggio in qualifica di 0”315 su Vinales e 0”771 su Oliveira. Cortese e Vinale hanno fatto molti giri sul passo di 1’47”, passo che, a mio modo di vedere, può tenere solo Fenati, bravo a migliorarsi costantemente turno dopo turno: domani dovrebbe essere a posto, bisognerà vedere quanto decimi riuscirà togliere ancora al suo passo. Pronostico: Cortese, Fenati e Vinales. Rispetto al Qatar, Fenati ha incontrato qualche difficoltà in più, perché gli piace meno il tracciato”.
 

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