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«Alla vigilia del GP avrei firmato per un podio! Sono contento, sono punti importanti ed essere sul podio è sempre un buon modo per partecipare alla festa. Sapevo che dovevo soffrire, ma la spalla, grazie al dottor Costa e alla Clinica Mobile e al lavoro fatto a casa, è migliorata giorno dopo giorno e oggi stavo abbastanza bene. Naturalmente non avevo la forza adatta nelle staccate più toste, però sono riuscito comunque a fare una bella gara.
Durante le prove non abbiamo potuto lavorare al 100% e, infatti, non eravamo a posto; sapevo che dovevo cercare di partire forte e di stare davanti con le gomme nuove, quando ero abbastanza veloce, per poi difendermi con le coperture finite quando ero più in difficoltà. Così è stato: strategicamente ho fatto una bella gara e per questo sono contento.
Adesso, per il prossimo GP, la cosa più importante è tornare al 100% con la spalla: ci sono due settimane per lavorarci e questo è positivo. Nelle piste dove c’è poco grip, noi soffriamo un po’ sul posteriore per l’assetto che uso: domani c’è una giornata di test e potremo provare delle altre direzioni.
Il bello della MotoGP è che in un mese cambia tutto: dopo i test, Stoner sembrava velocissimo, io ero lì, mentre Lorenzo si era rotto una mano e Pedrosa era lentissimo. Dopo appena due gare, Lorenzo va fortissimo, io sono lì, Pedrosa c’è e invece Stoner ha avuto qualche problema: qui la situazione cambia rapidamente. Ho capito che ogni gara è una storia diversa, non puoi pensare di essere sempre a posto. Qui, soprattutto venerdì, ma anche sabato, la spalla mi faceva male e non potevo guidare al meglio e il lavoro è diventato più difficile.
Vediamo a Le Mans cosa succede, dove l’anno scorso era stato un disastro. Se Stoner non fosse caduto in Qatar, sarebbe anche lui davanti in classifica: qui si sapeva che non era molto veloce, le sue piste preferite sono altre, come sapevo che Lorenzo, messa a posto la mano, sarebbe stato competitivo e che Pedrosa sarebbe tornato davanti. Quindi sì, è un campionato equilibrato e combattuto».