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INDIANAPOLIS – Si riparte con tre gare consecutive (Indianapolis, Brno e Silverstone), frutto di un calendario non troppo lungimirante. Ma questo è, anche se qualche anno fa i piloti e la Dorna si erano accordati per evitare tre GP in tre domeniche successive: nessuno sa perché sia stata cambiata opinione. Si riparte da Indianapolis, pista da pelle d’oca per la sua storia automobilistica, ma non troppo significativa per le moto, che correranno qui per l’ultima volta: un tracciato poco favorevole a Valentino Rossi, nonostante una vittoria nel 2008 sotto il diluvio.
“Mi piace il posto e il GP, ma non tanto il circuito: è uno dei più ostici del motomondiale, per diversi motivi. Intanto era stato studiato per girare nell’altro verso e, di conseguenza, le curve sono innaturali; poi ci sono diversi tipi di asfalto, con poco grip; infine, anche fisicamente è molto impegnativo ed è facile commettere un errore”, spiega Valentino, non al meglio della condizione fisica. “Ho di tutto: raffreddore, tosse, influenza”.
Valentino, si riparte con Marquez in testa al campionato: è lui il favorito?
“Ci ho pensato anch’io in questo periodo: non saprei cosa dire. Adesso Lorenzo e Pedrosa stanno bene e nella prima parte della stagione, quando erano a posto fisicamente, sono spesso arrivati davanti a Marquez: saranno nove gare molto tirate”.
E qual è la tua opinione sui test effettuati da Stoner a Motegi?
“Sinceramente pensavo che dopo tutto quello che aveva detto dopo aver annunciato il suo ritiro, aspettasse almeno 2-3 anni a tornare in sella, invece ha già fatto due giorni di test… Secondo me la Honda non ha programmato una serie di prove solo per gioco, ma non ne so di più: certo, se lui tornasse in MotoGP, quello del 2014 sarebbe un campionato di altissimo livello, con 5-6 piloti fortissimi a combattere, un po’ come avveniva in 500 negli anni Ottanta”.
Tu invece non ci pensi proprio a ritirarti: abbiamo letto che vorresti fare altri due anni in Yamaha.
“Adesso è presto per dirlo, ma se sarò ancora competitivo, se sarò in grado di lottare per il podio, di vincere delle gare, di giocarmi il campionato, allora sì, vorrei fare altri due anni con la Yamaha. Ma adesso non si possono fare certi discorsi”.
Agli ultimi mondiali di nuoto Federica Pellegrini ha dichiarato di aver corso i 200 metri stile libero solo per divertimento; ma una campionessa come è lei e un campione come te, possono correre solo per divertimento?
“Si corre anche per quello, ma non solo: c’è la sfida con gli altri e con te stesso. Per divertimento vado a girare al sabato con i miei amici, ma in MotoGP è differente: c’è la voglia di vincere, di soffrire, di confrontarsi con gli altri”.
Durante le vacanze hai provato due giorni a Brno il cambio “seamless”: qual è il tuo giudizio?
“Molto positivo, è bello da usare. Non c’è una grande differenza sul tempo sul giro, sicuramente inferiore ai due decimi che qualcuno ipotizza, ma dà un grande vantaggio sulla distanza, perché rende la moto più facile da guidare, più stabile sia in accelerazione sia nella frenata successiva, è più “gentile” con le gomme: il pilota commette meno errori. Insomma, le sensazioni sono belle”.
Ma lo potrete utilizzare in questa stagione?
“Non lo so. Io e Lorenzo spingiamo molto per averlo subito, ma i tecnici giapponesi ci hanno detto di stare tranquilli, c’è ancora del lavoro da fare. Non so se sia possibile montarlo sui motori già punzonati: se non è così, bisogna aspettare le ultime tre gare”.
Torniamo al sorpasso di Laguna: l’hai rivisto, potevi fare qualcosa di diverso?
“Marquez mi era già a fianco a metà salita: avrei potuto provare ad andare giù con lui, ma non sarebbe servito a niente, perché era nettamente più veloce. Sicuramente è stato un sorpasso “coreografico”, perché fatto al “Cavatappi”, ma la realtà è che lui era molto più rapido di me: ha sfruttato al meglio l’occasione”.
E’ vero che la VR46 nel 2014 gestirà dei piloti?
“Sì, qualche giovane italiano (Fenati e Antonelli, NDA).
Cosa ti aspetti dalla seconda parte del campionato?
“Vengo da tre gare positive: l’obiettivo è continuare a lottare per il podio e la vittoria. Sono un po’ preoccupato perché nel 2012, nella seconda parte della stagione, la Honda era andata un po’ meglio della Yamaha: non sarà facile batterli”.
Ma Rossi è ancora in lotta per il mondiale?
“Sì”.