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LAGUNA SECA – Questa volta, al contrario del Sachsenring, Valentino Rossi non ha nulla da rimproverarsi: il terzo posto era il massimo risultato ottenibile.
«E’ un bel podio, un terzo posto molto più importante e positivo rispetto a quello della Germania: questa volta abbiamo lavorato nel modo giusto, la moto era a posto per la gara. Qui, però, la Yamaha era meno efficace della Honda e anche Bautista era un po’ più veloce di me, ma sono riuscito a tenerlo dietro. Anche il distacco da Marquez (4”498, NDA) non è elevato: un’altra conferma della mia buona prestazione. Non ho fatto errori, ho spinto fino alla fine, sono riuscito a resistere al ritorno di Bautista, che ha potuto avvicinarsi perché avevo perso tempo con qualche doppiato, ai quali non erano state sventolate le bandiere blu. Per tutto questo sono soddisfatto, anche se, naturalmente, un terzo posto rimane un terzo posto: vincere o fare secondo è un’altra cosa».
Cosa pensi del sorpasso di Marquez al Cavatappi?
«Quel bastardo (ride, NDA) mi copia: mi deve pagare, ci dobbiamo mettere d’accordo. E sono sicuro che l’ha fatto apposta a provarci lì: appena ho visto che si avvicinava ho pensato: “guarda questo, ci prova”. Ho tentato di resistere, ma era troppo rischioso andare oltre, anche perché lui ne aveva molto più di me e mi avrebbe passato comunque in un altro punto. In ogni caso, lo ritengo un sorpasso “normale” se hai il potenziale per farlo. Forse me la potevo giocare un po’ meglio: diciamo che ho un credito nei suoi confronti! Ci sarà un’altra occasione per rifarsi».
Qual è il tuo giudizio su Marquez, può battere i tuoi primati?
«Sinceramente, sapevo che sarebbe stato subito competitivo, ma è andato oltre le mie aspettative, sta facendo delle cose incredibili. Anch’io, nel 2000, al debutto in 500, ero stato velocissimo, ma avevo anche commesso degli errori e avevo perso il campionato: ritenevo che lui avrebbe fatto qualcosa di simile, ma, evidentemente, lui è il nuovo “modello” aggiornato… Sicuramente ha il potenziale per diventare il più forte di tutti, di vincere più di me: ha talento, coraggio ed è giovane. Ma è troppo presto per dirlo, la strada è ancora lunga».
Torniamo alla tua gara, al tuo terzo posto.
«Sicuramente è più positivo e significativo di quello del Sachsenirng, abbiamo lavorato meglio: se avessimo fatto lo stesso una settimana fa, in Germania il risultato sarebbe stato certamente migliore. Nel warm up, per esempio, abbiamo provato una strada differente, che non ha dato i frutti sperati, così per la gara abbiamo cambiato nuovamente: è così che bisogna fare».
Siamo a metà stagione, tempo di bilanci.
«Sono soddisfatto della seconda parte di questo inizio di campionato. Da dopo i test di Barcellona e Aragon sono sempre partito nei primi quattro, sono salito tre volte sul podio, conquistando una vittoria: sicuramente abbiamo fatto un buon passo in avanti. Certo, mancavano, o comunque non erano al meglio, Lorenzo e Pedrosa: è chiaro che bisogna fare un ulteriore passo in avanti, quello più difficile, ma non siamo lontani. Voglio anche precisare una cosa: Jorge e Dani sono un po’ più forti, ma se fossero stati al 100% non è che avrebbero fatto chissà cosa: le gare sono state tirate anche senza di loro».
Il campionato sta andando secondo le tue aspettative?
«Sinceramente, dopo i due anni difficilissimi con la Ducati non sapevo bene cosa aspettarmi. Sono contento perché ho già conquistato una gara e in nove GP ho ottenuto quattro podi. In classifica ho un punto in più di Crutchlow e 20 in meno di Lorenzo: non mi posso lamentare».