Rossi: "Bollito? A me non sembra, ho ancora voglia e guido bene"

Rossi: "Bollito? A me non sembra, ho ancora voglia e guido bene"
La miglior prestazione di sempre con la Ducati, coincide con il miglior risultato: secondo, battuto solamente da uno strepitoso Jorge Lorenzo | G. Zamagni, Le Mans
19 maggio 2012

Punti chiave


LE MANS – La miglior prestazione di sempre con la Ducati, coincide con il miglior risultato: secondo, battuto solamente da uno strepitoso Jorge Lorenzo. Una prestazione che dà tanti responsi: Valentino Rossi non è affatto bollito e se ha una moto competitiva è sempre tra i migliori del mondo; quando c’è lui davanti la MotoGP diventa decisamente più spettacolare e avvincente; basta una gara così per ridimensionare la crisi (che comunque c’è) della MotoGP.

“Anch’io avevo una grande nostalgia del podio – dice a caldo, pochi attimi dopo aver tagliato il traguardo -. Sapevo che con l’acqua avrei avuto una possibilità speciale e non volevo sprecarla. Sono partito bene, Lorenzo e Stoner non erano troppo lontani, ma, purtroppo, mi si è appannata la visiera del casco nuovo che sto utilizzando. Fortunatamente sono riuscito a far entrare un po’ d’aria, ma ho perso tre secondi da Stoner e sono stato superato da Dovizioso e Crutchlow. Avevo comunque un buon passo, sono riuscito a tornare in terza posizione e ho visto che Stoner era lì, non troppo lontano. Ho continuato a spingere fortissimo, anche perché Dovi dietro di me non mollava: con Casey è stata una grande battaglia. Ci voleva un buon risultato, per me e per tutti quelli che lavorano duro in Ducati”.

Poi ancora.
“Sull’asciutto, purtroppo, non siamo così competitivi, ma questo risultato è importantissimo: veniamo da un lungo periodo difficile ed era fondamentale fare una gara così. Fa morale e oggi mi sono divertito, anche se questa prestazione non ci fa andare più forte sull’asciutto: vedremo se nei test di settimana prossima al Mugello (mercoledì e giovedì, NDA) riusciremo a fare un passo in avanti. Qui ho avuto il merito di fare una bella corsa, perché quando ho il passo e sono lì, ci provo sempre negli ultimi giri. E battere Stoner dà ancora

Fa morale e oggi mi sono divertito, anche se questa prestazione non ci fa andare più forte sull’asciutto

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più soddisfazione, perché lui è il campione del mondo. Adesso l’obiettivo è provare a essere competitivi anche sull’asciutto, perché quando uno spera nel bagnato significa che è nella m…”.


E’ la migliore risposta a chi dice che sei bollito, una dimostrazione che con una moto competitiva sei ancora velocissimo.

“Non mi importava quando sentivo quelle cose. E’ difficile per le persone da fuori valutare quello che sta succedendo. Sì, mi giravano un po’, però l’ho presa con un sorriso: spesso la gente dice la cosa che è più facile da dire. Tipo: ha 33 anni, è vecchio e non va più. Invece non è così. Ho ancora molta voglia, mi sento in forma e mi sento anche di guidare piuttosto bene. Oggi avevo la possibilità di dimostrarlo ed è stato molto bello. Ma io non corro per le rivincite su quelli che dicono che sono finito”.


Prova a spiegare perché la Ducati, che ha un motore “scorbutico”, va forte sul bagnato.
“Probabilmente sul bagnato togliamo molta potenza e riusciamo a scaricare bene quello che abbiamo. Infatti oggi in accelerazione ero messo benissimo, era addirittura il mio punto di forza, ma andavo bene pure in staccata. Il sottosterzo che ci fa perdere tanto tempo sull’asciutto, ce ne fa perdere meno sul bagnato. Ci sono delle cose che sono nel DNA di una moto: la Ducati va bene sull’acqua, nessuno sa perché”.


Che emozioni hai provato nell’ultimo giro?
“E’ stato bello lottare con Stoner: da quando lui è andato alla Honda e io alla Ducati non l’abbiamo mai fatto, a parte quando io l’ho steso a Jerez. Per me e per tutto il team è importante, lui è un avversario particolare. Ho temuto di perdere molto tempo per l’appannamento della visiera, ma quando l’ho risolto ero molto veloce. Non provare a battere Stoner sarebbe stato un errore”.


Una gara così aumenta il dispiacere per non avere una moto competitiva, o aumenta la voglia di rendere competitiva la Ducati.
“Aumenta la voglia di rendere competitiva la Ducati sull’asciutto, sia da parte mia sia di tutti quelli che lavorano. E’ un peccato non essere lì davanti e questa cosa ci fa soffrire tanto. Sarà importante il test del Mugello, anche se non mi aspetto di arrivare a Barcellona e di lottare per il podio, ma sarebbe già importante essere più vicino alle due Yamaha Tech3 e cercare di divertirsi anche un po’ di più”.


Valentino spiega poi perché si è arrivati così tardi a un assetto base soddisfacente.
“Il mio errore è stato quello di scoraggiarmi un po’ dopo i primi test quando ho capito che anche con questa moto non si poteva lottare per vincere: questo, sicuramente, non ha aiutato. Hayden e la sua squadra hanno avuto un’idea migliore sull’assetto della moto e ci sono arrivati prima di noi. Ma i risultati non sarebbero cambiati più di tanto”.

E’ un secondo posto che vale come una vittoria?
“Un secondo posto vale sempre come un secondo posto”.


 

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