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SCARPERIA – E’ uscito dal Correntaio e ha cominciato a dare gas, ma quando è arrivato all’ingresso della Biondetti1, una “sinistra-destra” da 180 km/h, la gomma posteriore ha perso aderenza e Valentino Rossi è stato sbalzato di sella. L’impatto con l’asfalto è stato tremendo, la diagnosi devastante: frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra.
Valentino si è subito reso conto che si trattava di qualcosa di grave e quando è arrivato al centro medico, circa 15 minuti dopo l’incidente, ha trovato il Dottor Claudio Costa e il Dottor Claudio Macchiagodena ad attenderlo. Fatte le lastre, Rossi è stato addormentato e la frattura immediatamente ridotta, dopo aver fatto
All’ingresso della Biondetti1, una “sinistra-destra” da 180 km/h, la gomma posteriore ha perso aderenza e Valentino Rossi è stato sbalzato di sella
gli accertamenti vascolari.
Quindi, attorno alle 12, Valentino è stato caricato su un elicottero, decollato tra gli applausi di incoraggiamento degli appassionati del Mugello, e trasportato all’ospedale CTO di Firenze, accompagnato dal Dottor Costa. Soltanto dopo ulteriori accertamenti per scongiurare problemi vascolari e possibili infezioni, si deciderà se operare subito o rimandare l’intervento di qualche giorno, ipotesi auspicata da Macchiagodena, anche perché, ha fatto sapere il team manager Davide Brivio: «Si è deciso di non avere nessuna fretta». Giustamente, perché, è chiaro che la salute del campione è in questo momento prioritaria su qualsiasi altro aspetto.
Le ore successive alla caduta, avvenuta attorno alle 10.40, quando alla fine delle libere mancavano circa 15 minuti sono state naturalmente frenetiche. Il primo a chiarire la situazione è stato il Dottor Macchiagodena, responsabile medico del motomondiale.
«Valentino ha riportato la frattura scomposta del quarto distale, ovvero di tibia e perone della gamba destra, con ferita esterna. La frattura è stata immediatamente ridotta e la gamba riportata in posizione normale: i primi accertamenti scongiurano problemi vascolari, ma bisogna fare ulteriori verifiche. Difficile dire cosa ha determinato una rottura così brutta: probabilmente Rossi, proiettato in aria, è ricaduto sulla gamba, che si è spezzata».
Quindi a parlare è stato il Dottor Costa, piuttosto provato e con la voce rotta.
Costa: si tratta di un caso importante e serio: questa volta non me la sento di azzardare tempi di recupero, ma sicuramente sarà una cosa seria
«Lo trasportiamo con l’elicottero al CTO di Firenze, dove lo aspetta il dottor Roberto Buzzi, che effettuerà l’intervento. Si tratta di un caso importante e serio: questa volta non me la sento di azzardare tempi di recupero, ma sicuramente sarà una cosa seria».
Secondo Macchiagodena non c’è nessuna fretta di intervenire oggi e prima è più importante scongiurare qualsiasi tipo di conseguenza vascolare e, quindi, infettiva, proprio perché si parla di mesi di recupero e non di pochi giorni, e guadagnare qualche ora non servirebbe a niente. Ma saranno gli esami fatti in ospedale a decidere, certo è che Valentino può dire addio al mondiale 2010.
Purtroppo non c’è certezza sulla causa della caduta, perché non ripresa dalle telecamere. Matteo Flamiggni, telemetrico di Rossi, ci aiuta però a capire.
«Valentino era nel suo secondo giro lanciato, ma quando è arrivato alla prima curva dell’Arrabbiata ha visto che era seguito da un altro pilota (Hector Barbera, ndr) e ha deciso di rallentare. Così, a bassa andatura, ha affrontato l’Arrabbiata2, la Scarperia-Palagio e la curva del Correntaio. A quel punto ha ricominciato a spingere, ma la gomma si era ormai raffreddata e così, quando è arrivato alla Biondetti1 è stato sbalzato di sella».
Una caduta simile a quella di Spies vista in Francia. Loris Reggiani, ex pilota e oggi commentatore televisivo, prova a spiegare perché accade.
«Il freno motore – è la sua teoria – è tarato per l’aderenza della gomma calda. Quando arrivi a gas chiuso in una curva con la gomma fredda, quindi con meno aderenza, interviene il freno motore, che è però troppo elevato per la velocità e, di conseguenza, la ruota tende a bloccarsi. Un po’ come avveniva quando grippavi con il 2T”.