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LAGUNA SECA – Miglior pilota Ducati in prova e in gara: è sicuramente questo il dato più positivo della trasferta americana di Valentino Rossi, apparso decisamente più grintoso e motivato rispetto al difficilissimo GP di Germania. Ma è chiaro che non si può essere troppo soddisfatti di un sesto posto a 30”351 dal primo.
“L’obiettivo era cercare di fare qualche giro all’inizio con quelli davanti – è l’analisi di Vale -. Ho fatto una bellissima partenza, poi, però ho perso un po’ di tempo a battagliare con il Sic (Simoncelli, nda) e ci ha passato Dovizioso. Ho provato a stargli dietro, ho fatto un 1’22”5 (al quarto giro, nda), ma non ce la facevo, mi si chiudeva davanti e ho dovuto rallentare. Ho fatto una bella lotta con Hayden, che mi ha obbligato a spingere come un matto fino alla fine: almeno sono riuscito ad arrivargli davanti e sono il primo pilota Ducati al traguardo. In questo fine settimana abbiamo lavorato bene sulla moto, conquistando un discreto posto sulla griglia: quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto. Il problema è che siamo sempre troppo lontani. Ci sono diverse aree sulle quali lavorare: certe cose si possono fare in meno tempo, mentre per altre ne occorre di più. Siamo arrivati alla decima gara e abbiamo più di 100 punti (108, nda): ne mancano o nove o otto, a seconda se verrà effettuato o no il GP del Giappone. L’obiettivo è essere un po’ più bravi nella seconda metà ed arrivare magari a 200 punti. Per riuscirci, però, dobbiamo almeno recuperare il distacco dal secondo gruppo, ovvero, solitamente, Dovizioso, Spies e Simoncelli. Ci mancano 10 secondi, che significa 2-3 decimi al giro: mi piacerebbe recuperarli nella seconda parte della stagione. Ma ancora siamo troppo lontani”.