Rossi-Dovizioso, speranze e delusioni

Rossi-Dovizioso, speranze e delusioni
Le prime sei gare hanno regalato poche gioie e grandi delusioni ai piloti italiani, che affrontano il GP d'Olanda con stato d'animo differente: speranzoso Valentino, deluso Andrea | G. Zamagni, Assen
26 giugno 2013

Punti chiave

 ASSEN – Da una parte c’è la speranza di Valentino Rossi. “Potrebbe essere il GP della svolta”. Dall’altra c’è la delusione di Andrea Dovizioso. “Bisogna lavorare in modo differente rispetto a quanto fatto fino adesso”. Per entrambi, le prime sei gare, un terzo della stagione, hanno riservato qualche gioia e moltissime amarezze: un fantastico secondo posto in Qatar per Valentino (“Lì è andata meglio delle aspettative, poi ho fatto più fatica del previsto”), due incredibili “prima fila” per Andrea a Le Mans e al Mugello (“In gara, però, non siamo abbastanza competitivi: l’obiettivo era ridurre piano piano la differenza con i primi, ma non ci siamo riusciti. E’ chiaro che serve qualcosa di completamente nuovo, ma non è semplice: bisogna sapere esattamente cosa cambiare”). Lo “scambio” di moto tra i due piloti italiani per il momento non ha portato grandi risultati, ma per il proseguo della stagione le prospettive sono piuttosto differenti: Rossi punta a insidiare i tre fenomeni spagnoli, mentre Dovizioso ha poche speranze, perché con questa moto non si va da nessuna parte. E chissà quando arriverà qualcosa di nuovo.


ROSSI: “CI STIAMO AVVICINANDO”

Per la prima volta nella sua carriera, Valentino è costretto a fare i conti con tre piloti in questo momento più forti di lui, con un compagno di squadra che riesce a sfruttare al meglio la sua stessa moto. “Lorenzo è impressionante perché riesce a essere veloce in qualsiasi condizione e perché mentalmente migliora continuamente” riconosce i meriti del rivale. Ma nonostante tutto, il nove volte iridato non molla, lavora duro per annullare o quantomeno ridurre il distacco. E Assen rappresenta un’altra tappa fondamentale.

“Dire che è la gara della svolta è un po’ troppo, ma è sicuramente un appuntamento importante. Nei test a Barcellona e ad Aragon abbiamo provato tante cose differenti, anche il forcellone che ha utilizzato Lorenzo nelle ultime gare, abbiamo modificato la forcella e utilizzato un nuovo assetto per essere più efficace in frenata, ottenendo risultati positivi, specie ad Aragon, su una pista dove in passato non sono mai stato troppo efficace. Sono curioso di vedere come funziona la moto adesso, se è effettivamente, come credo, un assetto più corretto per il mio stile di guida: sarebbe importante per lottare con i primi tre”.

Poi il bilancio del primo terzo di stagione. “Sapevo che sarebbe stato difficile. La prima gara in Qatar è andata meglio delle aspettative, poi, però, speravo di essere più competitivo. Purtroppo, in classifica pesano la caduta di Le Mans e quella del Mugello, ma, soprattutto, bisognerà vedere se riuscirò a lottare con loro”.


DOVIZIOSO, UMORE NERO

Se Valentino Rossi è cautamente ottimista, Andrea Dovizioso è di umore nero. “Ma no, non c’è niente che non va, è il tempo olandese” prova a scherzare il Dovi, uno che, fino adesso, ha poco da rimproverarsi: a parte a Jerez, è sempre stato il primo Ducatista al traguardo, ottenendo il massimo ottenibile con la GP13, che continuerà a utilizzare anche ad Assen, perché anche gli ultimi test effettuati a Barcellona hanno “bocciato” la Desmosedici “Evoluzione”.

“La moto evoluzione non ha portato i benefici sperati e per questo abbiamo deciso che non era il caso di utilizzarla. Tutti i piloti Ducati hanno le idee chiare sui problemi e li conoscono anche i tecnici: bisogna capire come fare per risolverli, ma non è compito del pilota”.
A complicare una situazione già critica, l’ennesimo cambio al vertice degli ultimi mesi con il rischio, concreto di perdere ulteriore tempo prezioso. Speriamo che il Dovi tenga botta.

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