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ASSEN – E’ partito bene, ha fatto un errore e si è fatto passare da Ben Spies, ha tenuto duro, ha ricucito lo strappo e nell’ultimo giro ha infilato il rivale, conquistando così un prezioso terzo posto, primo pilota Yamaha al traguardo: una buona gara per Andrea Dovizioso.
“Sono felice della posizione, perché fare un podio qui era quasi un sogno, anche se in prova ero andato forte. Ma non voglio essere troppo felice, perché gli obiettivi sono ancora più alti e la Yamaha ci dà un supporto importante: abbiamo una buona moto. Non ho fatto il passo che pensavo di riuscire a fare e per questo sono un po’ deluso: in prova, potevo spingere forte sul davanti e potevo frenare forte, ma in gara ero più in difficoltà. Ho fatto un errore all’ultima chicane, ho scalato in prima anziché in seconda e quando succede questo il gas rimane aperto. A quel punto, Spies ha cercato di allungare e per riprenderlo ho guidato veramente bene e forte, mi sono piaciuto: ma lo dovevo fare anche prima. Stando dietro a Ben ho visto che tra le nostre moto non c’è quasi differenza, dobbiamo solo migliorare nella messa a punto dell’elettronica. Purtroppo, non avevo il passo per stare con i due piloti HRC: non mi aspettavo che andassero così forte con le gomme morbide posteriori (montate solo dai piloti Honda, NDA). Alla fine ho fatto terzo, primo tra i piloti Yamaha, anche se, naturalmente, bisogna tenere conto della caduta di Lorenzo. Non potere guidare all’inizio della gara come facevo in prova, mi ha un po’ destabilizzato e non sono riuscito a sfruttare la M1 al 100% come sono invece riuscito a fare successivamente: devo imparare ad adattarmi più velocemente alle diverse situazioni”.
Ho cercato di continuare, ma temevo che la gomma si rompesse e mancavano troppi giri alla fine e così ho dovuto fermarmi.
Ho cercato di continuare, ma temevo che la gomma si rompesse e mancavano troppi giri alla fine e così ho dovuto fermarmi. Ero con Hayden, tenevo bene il suo ritmo, c’era la possibilità di arrivargli davanti. Dopo aver effettuato il warm up con la morbida, per la gara ho deciso di montare la dura, perché c’erano 10 °C in più: anche Barbera e Spies hanno avuto dei problemi, ma a 3-4 giri dalla fine, io molto prima e dobbiamo capire perché. La chiave della vittoria Honda, più che la gomma morbida, è stata la staccata di Bautista alla prima curva, altrimenti Lorenzo avrebbe potuto stare con loro. Per quanto riguarda le mie parole di ieri, gli uomini Ducati presenti qui mi hanno assicurato che c’è l’impegno per risolvere i problemi, vediamo cosa ci sarà nelle prossime gare per essere competitivi. Il nostro non è un problema umano, ma tecnico: l’importante è che la Ducati si fidi al 100% di quello che dicono i piloti: se c’è fiducia, si può ancora fare bene. La colpa non è di Preziosi (il direttore tecnico di Ducati Corse, NDA): lui è l’anima della Ducati, bisogna dargli fiducia”.