Rossi: "Io davanti, ma per Yamaha la prima guida è Lorenzo"

Rossi: "Io davanti, ma per Yamaha la prima guida è Lorenzo"
L’assegnazione di due scarichi nuovi a Jorge e uno a Valentino irrita il campione di Tavullia. “Non ho capito perché”. Meregalli: “Scelta dei giapponesi”. Una decisione davvero strana e che, inevitabilmente, crea malumore | G. Zamagni, Assen
26 giugno 2014

Punti chiave

ASSEN – Fin dalle prime libere, si era capito subito che c’era qualcosa di strano: Valentino Rossi, che dopo i test di Barcellona e Aragon aveva elogiato i nuovi scarichi della Yamaha, aveva ai box una moto con l’impianto inedito e una con quello vecchio, mentre Jorge Lorenzo che, perlomeno pubblicamente, era stato piuttosto scettico sulla funzionalità, aveva due M1 con gli scarichi nuovi. Perché?
«Non chiedetelo a me, non sono stato io a decidere di avere una moto con uno scarico nuovo e una con quello vecchio: ce n'erano tre, ma due sono stati dati a Lorenzo. Forse perché lui è davanti in campionato? Ah no, sono davanti io» ha tuonato ai microfoni di SKY Valentino, visibilmente indispettito per l’episodio.

Poi, nella tradizionale conferenza stampa del dopo prove, l’approccio è stato più morbido.
«Il nuovo scarico – realizzato per aumentare la potenza ai bassi e medi regimi – non porta una grande differenza, va un po’ meglio “sotto”, ma si perde in alto, ma è difficile capire qualcosa con due scarichi differenti nei 45 minuti delle libere: domani userò entrambi gli scarichi “vecchi”».


Solo un attimo di “diplomazia”. Poi il tono è tornato infastidito.
«E’ vero che a Jorge, nei test, erano subito piaciuti di più (pubblicamente, però, aveva detto esattamente il contrario, NDA) ma, di fatto, me ne ha rubato uno e non so perché: questo episodio mi fa capire che è ancora lui la “prima guida”, nonostante io sia davanti in campionato. Ma non fa una grande differenza».


LORENZO: “UNA COMPENSAZIONE PER IL TELAIO”

Certo, una scelta strana da giustificare e, sicuramente, non regge la tesi di Jorge Lorenzo, che a precisa domanda – perché hanno dato a te due scarichi e uno a Rossi – ha risposto:
«Sinceramente non lo so, magari è perché mi trattano meglio… In realtà, credo che sia una sorta di compensazione, perché a Valentino avevano dato due telai nuovi alla seconda gara e a me uno solo o addirittura nessuno».

Una tesi che Rossi smentisce immediatamente.
«Nessuna compensazione, perché lui quel telaio l’aveva scartato: la verità è che non ci hanno trattato alla stessa maniera!» è la replica assolutamente condivisibile.


MEREGALLI: “SCELTA FATTA DAI GIAPPONESI”

Anche se in Yamaha cercano di minimizzare («è un episodio assolutamente irrilevante») è chiaro che c’è un po’ di imbarazzo: Maio Meregalli, responsabile MotoGP, dà la sua versione.
«Fin dal primo test di Barcellona, Jorge ha subito preferito l’impianto nuovo, mentre Valentino era più titubante: questo ha fatto decidere i giapponesi di dare due scarichi nuovi a Lorenzo e uno a Rossi. Purtroppo non c’è stato il tempo tecnico di costruire quattro impianti, ma dal Sachsenring dovremmo averne due per entrambi i piloti».

In questi casi, solitamente, si dà uno scarico a ciascuno e si tiene il terzo come “ricambio”: la scelta dei tecnici Yamaha è stata davvero inusuale

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SCELTA INUSUALE. E SBAGLIATA

In questi casi, solitamente, si dà uno scarico a ciascuno e si tiene il terzo come “ricambio”: la scelta dei tecnici Yamaha è stata davvero inusuale. D’accordo che si tratta di un particolare non fondamentale e che – come ha ribadito lo stesso Rossi «Non c’è una grande differenza» -, ma preferire un pilota a un altro crea inevitabilmente del malumore all’interno del box, che poi deve essere gestito. E anche se tutte le parti interessate smentiscono, viene naturale pensare alle vicende di “mercato”: Rossi, come ha dichiarato ieri, è vicinissimo al rinnovo, mentre Lorenzo ha qualche titubanza in più. E’ vero che non ha valide alternative, ma dimostrargli affetto e attenzione potrebbe “aiutare” la trattativa.


ROSSI: «MEGLIO NEL FINALE»

Tornando alle prove, ecco cosa ha detto Valentino dopo il settimo tempo nelle libere.
«La posizione non è sicuramente fantastica, ma, tutto sommato, non è andata male. Alla fine abbiamo capito come mettere a posto la moto, ma dobbiamo ancora migliorare, perché dopo 4-5 giri il posteriore si muove un po’ troppo e dobbiamo cercare una soluzione. Nell’ultimo uscita, comunque, abbiamo fatto un miglioramento e questo mi ha permesso di fare un salto in avanti. A volte ci capita di fare un po’ più di fatica del previsto nel primo giorno di prove, perché Silvano (Galbusera, il capotecnico, NDA) ha poca esperienza su ogni pista con la MotoGP e abbiamo un po’ di margine di miglioramento. Siamo comunque tutti molto vicini nel passo: anche qui, però, Marquez sembra quello messo meglio».

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