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SCARPERIA – Le statistiche e la storia dicono che qui siamo a casa di Valentino Rossi, forte di nove successi, dei quali sette nella classe regina. Ma la faccia di Valentino dice che, questa volta, per lui sarà tutt’altro che una festa. Chiaro, parlando di Rossi, questo non significa che parta già battuto (“non firmerei mai per un secondo posto, tantomeno qui”), ma le difficoltà da superare sono moltissime. E’ tirato in volto il campione della Yamaha, come poche volte lo è stato nella sua carriera e la vigilia del GP d’Italia è stata piuttosto turbolenta, tra minacce di morte, problemi alla spalla destra e polemiche a distanza con Marco Melandri. Senza dimenticare che Valentino si trova contro un avversario come Jorge Lorenzo in grandissima forma e reduce da due successi consecutivi.
Ecco, argomento per argomento, il pensiero di Rossi.
MINACCE – Minacciato di morte via email da un pazzo 42enne di Casale Monferrato, denunciato per “minacce gravi”, Valentino ha dovuto affrontare un problema inedito quanto fastidioso.
«Devo ringraziare la polizia di stato e il questore di Pesaro che hanno risolto il problema in tempi brevi. Per il resto c’è poco da dire, se non dispiace che uno ce l’abbia tanto con te, senza un reale motivo».
SPALLA – La spalla destra infortunata il 15 aprile mentre si allenava con la moto da cross sta creando moltissimi problemi a Valentino e nuovi accertamenti hanno evidenziato problemi prima sottovalutati. Per questo Rossi è molto preoccupato.
«Quel giorno lì – commenta amaro – era meglio se stavo a casa invece di allenarmi con il cross. Almeno siamo riusciti a capire qual è la reale situazione: purtroppo quando la spalla ha cercato di uscire ha rovinato il “cercine”, che è una piccola ringhiera di cartilagine che serve per tenere dentro l’omero. Per questo la spalla è instabile e anche dopo Le Mans sono stato malissimo. Sono tornato in ospedale, ho fatto un’altra risonanza magnetica: è un brutto infortunio!
Quel giorno lì era meglio se stavo a casa invece di allenarmi con il cross
Una persona normale per tornare al 100% ci mette quattro mesi, io che sono un atleta che si allena tutti i giorni, seguito da gente brava, ce ne metterò di meno. Ma non si può abusare degli antidolorifici e quindi mi farà male. Spero solo di poter guidare meglio che a Le Mans, su una pista dove comunque le motivazioni sono elevate. In rettilineo fatico a chiudere il braccio e a stare in carena, poi, naturalmente, soffro tanto in frenata e in entrata di curva. Speravo di essere qui al 100%, invece mi sono dovuto arrendere alla dura realtà: sarà un problema almeno fino alla pausa. Devo aspettare che la spalla migliori, per poi poterla allenare.
Abbiamo sottovalutato l’incidente? Ci avevano detto che il problema non era così grosso. Qui è il Mugello e naturalmente ci provo, ma sono al 65% della condizione fisica e bisognerà pensare di portare a casa più punti possibili. Attualmente l’avversario più tosto è Lorenzo, perché è quello che guida meglio, è quello più in forma e nelle ultime due gare è andato fortissimo. Ma qui la Ducati va bene, ha tanti tifosi: potrebbe esserci anche Stoner, che l’anno scorso vinse la gara».
Melandri dice delle cose talmente inesatte che, poverino, mi dispiace per lui.
MELANDRI – Inaspettata anche la polemica fatta da Marco Melandri sul suo blog: il pilota del team Gresini ha decisamente perso un’occasione per stare zitto, dicendo che, con il monogomma, non esistono più favoritismi, come avveniva ai tempi della Michelin (“Nel 2004 la Michelin non ha dato una mano a Valentino, ma un intero braccio”), esaltando poi le imprese di Jorge Lorenzo e le sue scenette di festeggiamento.
«Ho letto, figo, è divertente! Dice delle cose talmente inesatte che, poverino, mi dispiace per lui. Probabilmente sta male! L’anno scorso c’era il monogomma e chi ha vinto?».