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SCARPERIA – Marc Marquez non cade nella provocazione. «Sono abituato alle illazioni, anche quando vincevo in 125 e in Moto2 si diceva che la mia moto era nettamente superiore, che avevo non so quali vantaggi, che il mio motore era diverso dagli altri. Adesso si parla di un sensore che esiste sulla Honda dal 2009: credo non ci sia altro da aggiungere».
Jorge Lorenzo non cade nella disperazione, perlomeno apparentemente.
«Certamente nel 2013 ero arrivato qui al Mugello con tutto un altro spirito, ma credo anche di essere più competitivo di quello che si è visto in gara fino adesso: storicamente questa è una pista favorevole alla Yamaha, ma la Honda è migliorata tanto rispetto alla passata stagione. Credo, comunque, che si possa fare bene».
Dani Pedrosa, come al solito, non dice granché («Dovrei stare meglio fisicamente rispetto a Le Mans»), Andrea Dovizioso non si illude più di tanto. «E’ vero, abbiamo un piccolo vantaggio rispetto agli altri perché abbiamo provato qui tre settimane fa, ma Honda e Yamaha hanno un margine talmente grande che difficilmente la situazione sarà differente rispetto ad altri circuiti. Abbiamo qualche piccola novità di motore: adesso è leggermente più potente». Più o meno in sintonia Andrea Iannone: «Nei test abbiamo girato con buoni tempi, ma la differenza con Honda e Yamaha è evidente».
La superiorità di Marquez è paragonabile alla tua del 2002, 2003?
«Per certi versi sì. La differenza è che io mi “accontentavo” di vincere le gare e il campionato, lui vuole essere sempre primo fin dal venerdì mattina: complimenti a lui».
A Le Mans il venerdì avevate pagato l’inesperienza di Silvano Galbusera su quel tracciato; anche questa pista, se non sbaglio, è inedita per lui: potreste avere gli stessi problemi di “gioventù”?
«Le Mans è molto particolare, mentre questo è un tracciato più simile ad altri: dovremmo faticare di meno. Speriamo nel bel tempo, anche se per domani (venerdì, NDA) le previsioni non sono granché…».
Quanto è difficile rimanere ad alto livello per così tanto tempo?
«Negli anni è cambiato il modo di guidare, devi cercare di adeguarti, di stare al passo con le varie modifiche. Non è semplice, ma in questo momento mi sento in forma, sto bene…».
Il ricordo più bello e più brutto del Mugello?
«Il più brutto è facile, il 2010 quando mi sono rotto la gamba destra. Per quanto riguarda il più bello, sono indeciso tra il 2006 e il 2007. Ma anche l’ultimo successo del 2008 non era stato male…».
Cosa daresti per vincere domenica?
«Già, cosa darei… Boh, comunque è chiaro che sarebbe importante».
Novità contrattuali?
«Abbiamo iniziato a parlare con Yamaha: c’è bisogno di un po’ di tempo, ma non tanto per definire l’accordo di due anni».