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ESTORIL – A vederlo a bordo pista, sembra sempre che sulla moto non sia perfettamente a suo agio, che faccia comunque troppa fatica a guidare la Ducati. Un piccolo passo in avanti, però, c’è stato e per questo Valentino Rossi cerca gli aspetti positivi di un nono posto a 0”871 da Stoner.
“Siamo andati un po’ meglio rispetto alle precedenti qualifiche – sono le sue parole -. Sono nono e partirò comunque dalla terza fila: non posso fare i salti di gioia, ma non è andata così male come in Qatar e in Spagna. Tra l’altro, sfortunatamente, a metà turno sono stato rallentato da un problema elettronico e ho dovuto fare due uscite non a posto, bruciando di fatto la prima gomma morbida. Con la procedura normale, avrei potuto fare qualche decimo meglio ed essere più vicino ai primi. Nei precedenti GP, avevo sofferto molto al sabato pomeriggio, mentre qui abbiamo progredito continuamente e come passo non sono messo malissimo. Come al solito, sarà importante partire bene - cosa che, solitamente, con la Ducati mi riesce – ed essere veloce nei primi giri. Guido piuttosto bene, più vicino al limite, sono forte in frenata ed entrata in curva: me la posso giocare con quelli vicino a me.
Guido piuttosto bene, più vicino al limite, sono forte in frenata ed entrata in curva: me la posso giocare con quelli vicino a me
Sarà decisiva la scelta della gomma: con la morbida posteriore si va più forte, ma non tiene la distanza, la dura è più costante, ma si va più piano. Bisognerà vedere le condizioni meteo e cosa faranno gli altri. Per quanto riguarda l’anteriore, la dura (la nuova Bridgestone, NDA) a Jerez dava degli indubbi vantaggi, mentre qui la situazione non è così chiara. In ogni caso, abbiamo lavorato bene e mi sento pronto per la gara”.
Non avendo nulla da perdere, puoi fare una scelta azzardata?
“Più che un azzardo, qui bisogna scegliere la gomma giusta. Lorenzo ha tenuto un buon ritmo con la dura, ma gli altri hanno faticato di più, specie con la Ducati: al momento, sarei più per la morbida. I primi quattro hanno un altro passo e con loro non c’è nulla da fare, ma Hayden, Bradl, Barbera, Bautista, Dovizioso e anche Spies sono più o meno al mio stesso livello: saranno i dettagli a fare la differenza, la partenza e i primi giri. Rispetto alle libere, sono migliorato molto nel T4, caricando maggiormente la moto sul posteriore per avere maggiore grip, ma anche in staccata mi sento più efficace che in passato”.