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SCARPERIA – Il casco è bello e divertente. Ma, purtroppo, è l’unica cosa buona delle qualifiche di Valentino Rossi. “Non ci sono idee per migliorare la moto” dice laconicamente ai microfoni di Italia1, sottolineando una situazione davvero inspiegabile. Prova a farlo Valentino, ma, per la verità, fatica a essere convincente.
“E’ andata piuttosto male. Il più grande problema è che quando ho montato la morbida, non ho migliorato il tempo ottenuto con la dura. Il mio passo è in linea con quello degli altri piloti Ducati, ma loro con la morbida hanno fatto un netto passo in avanti”.
Così ci sono due Ducati ai primi quattro posti, ma non quella che sognerebbero tutti gli appassionati: pensate cosa avrebbe potuto succedere se ci fosse stato Rossi terzo e non Barbera. Accusato da Valentino di averlo rallentato nel giro buono.
“Per carità – precisa – non avrei certo conquistato la pole, ma Barbera, quando ormai aveva già fatto il suo tempo, mi ha rallentato mettendosi in traiettoria. Ma è inutile continuare a parlare di quello che fa…”.
E’ invece normale continuare a sottolineare che Barbera è terzo e Rossi solo decimo.
“Non so perché prendo un secondo da Barbera. E’ anche vero che a me non mi tira nessuno: ho provato a mettermi dietro a Lorenzo, che in precedenza aveva tirato Barbera e Hayden, ma ha subito chiuso il gas. Bah, si vede che Barbera è più bravo di me… Io in gara vado come in prova, cerco di essere costante, ma è chiaro che c’è qualcos’altro che non capiamo. E’ vero, Barbera ha una moto vecchia, che io ho provato solo a Valencia, ma speravamo che questa andasse meglio. Il tempo di Hayden dimostra comunque
Ho provato a mettermi dietro a Lorenzo, che in precedenza aveva tirato Barbera e Hayden, ma ha subito chiuso il gas
che tra le due versioni non c’è una grande differenza. E poi in gara arriviamo sempre più o meno lì”.
Senza nulla togliere al pilota spagnolo, è chiaro che non è così ed è anche probabile che Rossi in gara se la giocherà con gli altri ducatisti, ma una prima fila avrebbe creato entusiasmo e positività. La stessa che Valentino chiede con il suo casco assieme a Gianni Morandi.
“Restiamo uniti: è un messaggio per chi lavora con me, per i miei tifosi, in questo momento così difficile. Purtroppo andare così male non è una novità, ma una prestazione del genere al Mugello è chiaramente più deludente, perché questa è una pista a me favorevole e ci sono tanti tifosi”.
Il problema è che da un anno e mezzo non si vede la luce e non si capisce come si possa vedere in futuro.
“Non servono rivoluzioni, bisognerebbe risolvere i problemi che ho con questa moto. Ma non so cosa bisogna fare. Credo però che partire da un foglio bianco allunghi solo i tempi”.