Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MONTMELO’ – Un quinto posto dolce-amaro, con Valentino Rossi tenace e bravo a rimanere dietro alla Honda di Andrea Dovizioso e davanti a quella di Marco Simoncelli, ma comunque mai in grado di lottare per il podio.
“L’aspetto positivo – è la sua analisi – è che rispetto a Le Mans si è dimezzato il distacco dal primo e sono riuscito a vedere Stoner fino quasi alla bandiera a scacchi e gli altri non erano lontani… Questo sicuramente non è male, ma non si può essere contentissimi di un quinto posto. Potevamo fare un po’ meglio, ma dopo le qualifiche abbiamo fatto una modifica all’assetto per rendere la moto più stabile e avremmo dovuto provarla nel warm up. Purtroppo, però, questa mattina pioveva: con l’acqua aveva funzionato molto bene, così abbiamo deciso di usarla anche per la gara, ma non è stata una scelta vincente. Perdevo tanto in entrata, la moto si muoveva molto, non avevo grip: ho cercato in tutti i modi di stare attaccato a Dovizioso, ma non sono riuscito ad attaccarlo. Se non facevamo questo errore, con loro me la potevo giocare: per il momento questo è il nostro livello. A sei, sette giri dalla fine speravo di riuscire a prendere Dovizioso, ma quando la gomma si è consumata ulteriormente non ho più potuto fare niente. E’ stata una gara veramente brutta: non c’è stato un sorpasso.
Comunque oggi abbiamo imparato tanto, abbiamo fatto esperienza utile per il futuro e non siamo troppo lontani. Noi stiamo facendo tutto il possibile per essere più competitivi e arrivare a lottare per la vittoria, ma ancora ci manca qualcosa: chiedo pazienza, ci vuole tempo. Adesso la GP11 comincia ad andare bene davanti, anche se non siamo ancora a livello della Yamaha M1, mentre abbiamo più problemi sul posteriore: per questo stiamo lavorando moltissimo sui leveraggi della sospensione e sull’ammortizzatore per avere più trazione. Il posteriore della nuova 1000 sembra che vada molto bene, ma bisogna capire anche quanto incide l’erogazione del motore 1000; in ogni caso, non è utilizzabile sulla 800, perché gli attacchi del quattro cilindri sono differenti. La realtà è che se le Yamaha sono a posto e i due piloti vanno bene, se i tre piloti Honda vanno bene, noi facciamo fatica a salire sul podio, perché ancora ci manca un pelo.
Comunque adesso le aree della moto sulle quali lavorare sono piuttosto chiare e in Ducati si stanno impegnando al massimo. Sono molto contento della mia spalla, ormai si può dire che sto bene. La prossima settimana si correrà a Silverstone, che ho scoperto un paio di settimane fa con la Ducati 1198. E’ una pista piena di fascino, tosta e veloce: partirò svantaggiato perché non c’ero nel 2010 per l’infortunio e dovrò fare alla svelta non solo a sistemare la moto, ma anche a imparare il tracciato”.