Rossi: "Non so niente di Preziosi"

Rossi: "Non so niente di Preziosi"
L'ormai ex pilota della ducati, Nicky Hayden e Casey Stoner commentano la notizia del possibile avvicendamento di Filippo Preziosi | G. Zamagni, Valencia
10 novembre 2012


VALENCIA – Non si parla d’altro: è vero che Filippo Preziosi non sarà più il capo progetto della Ducati-MotoGP, ma verrà destinato a un altro ruolo all’interno del gruppo?
Valentino Rossi dice di non essere al corrente di questo eventuale cambiamento, ma svela un retroscena interessante. «Ho sentito questa voce che gira nel paddock, ma non ne so niente di più. Quando ho parlato con Audi per il contratto 2013, loro mi hanno chiesto un consiglio per come organizzare il reparto corse, quale persone scegliere, ma per me era una responsabilità troppo grande e non ho mai voluto entrare in una decisione così importante. Io faccio il pilota e l’unica cosa che mi sento di fare è un grosso “in bocca al lupo” alla Ducati. Per quanto riguarda Preziosi, posso dire che è un mio amico e che dal punto di vista umano mi dispiacerebbe se la notizia fosse vera. Ma non è un problema mio, non più».

 
Lo è invece di Nicky Hayden, che anche nel 2013 sarà in sella a una Ducati.
«Non mi piace commentare una “voce”, come se ne sentono tante nel paddock. Se però fosse vero, mi dispiacerebbe, perché non è facile sostituire Preziosi e perché ho un ottimo rapporto con lui».
 

Sull’argomento, dice la sua anche Casey Stoner, l’unico pilota capace – fino a oggi – di guidare la Ducati e di vincere il titolo iridato nel 2007.
«Non so se è vero, ma se lo è, per come lo conosco io, credo sia stata una sua decisione: negli ultimi anni ha ricevuto un sacco di critiche e così si toglierebbe un peso dallo stomaco. E’ un ingegnere capace ed esperto, per la Ducati sarebbe una perdita. Quando io ero in Ducati, c’erano pochi soldi per portare avanti lo sviluppo, mentre ultimamente la situazione, sotto l’aspetto economico, era chiaramente differente. Ha progettato un telaio chiaramente migliore di quello con il quale correvamo noi: se i vertici Ducati gli avessero dato retta prima, avremmo potuto fare molto di più”.
 

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