Rossi parte bene. E alza il muro

Giovanni Zamagni
Valentino chiede e ottiene di non passare più i suoi dati a Lorenzo nel box. E vola in pista: primo davanti a Stoner. Bene Ducati, male Honda
4 febbraio 2010


Ancora prima di scendere in pista per la prima giornata di prove del 2010 della MotoGP, ecco una sorpresa: il muro all’interno del box Yamaha non sarà solo “fisico”, ma anche “virtuale”, ovvero impedirà lo scambio di informazioni tra i computer dei tecnici di Valentino Rossi e quelli di Jorge Lorenzo.

“Si è deciso di cambiare strategia
– spiega Davide Brivio, team manager di Rossi - per tutelare entrambi i nostri piloti. In Yamaha, i nostri ingegneri potranno naturalmente avere accesso a tutti i dati disponibili, ma in pista, all’interno del box, ciascuno seguirà la propria strada”.

Meno politico e informale, come suo solito, Valentino nella presentazione stampa avvenuta oggi a Sepang.
Jorge – sono le sue parole – nel 2009 ha dimostrato una grande velocità e una buona attitudine a mettere a punto la moto. Questo è il suo terzo anno in MotoGP, è un pilota sensibile e guida in modo molto simile al mio: quindi, dentro al box, siamo tutti d’accordo a non condividere più determinati dati. E’ giusto che ognuno segue la propria strada”.

Valentino Rossi ha vinto 103 GP e nove titoli mondiali
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Se alle dichiarazioni di Rossi si aggiungono le non dichiarazioni di un Lorenzo piuttosto stizzito (“Non intendo commentare questa cosa”), si capisce chiaramente chi ha voluto che venisse alzato anche il muro virtuale, dopo quello reale, e chi, tra i due piloti, è più importante, chi ha maggiori possibilità di rimanere nel 2011.
Come è giusto che sia, perché Valentino Rossi ha vinto 103 GP e nove titoli mondiali e, soprattutto, ha riportato la Yamaha al successo, nel 2004, dopo anni di scoppole e batoste umilianti. Adesso, la M1 è il punto di riferimento della MotoGP e il merito è sicuramente di Rossi, della sua meravigliosa squadra e dei tecnici Yamaha ed è quindi normale che Valentino abbia una posizione di privilegio.

Posizione che il nove volte iridato continua a meritarsi sul campo, perché anche a Sepang è stato lui il più rapido della prima delle sei giornate di prove complessive del 2010. Valentino ha girato in 2’01”411, sei decimi più veloce del primato della pista (2’02”108) e a quasi un secondo dal miglior giro assoluto di una MotoGP a Sepang (Rossi, 2009, 2’00”518), in una giornata caldissima, 40 °C, con una temperatura dell’asfalto vicina ai 60 °C. Condizioni climatiche difficilissime, quindi, che però non hanno impedito al fenomeno di Tavullia di realizzare 54 giri e di provare a fondo le novità Yamaha per il 2010.

Sono soddisfattodichiara Rossi - come avevamo già verificato a Valencia alla fine del 2009, il nuovo telaio dà maggiore trazione e gli interventi sul motore sembrano positivi. Direi che la Yamaha ha lavorato bene durante l’inverno”.

La conferma arriva dal terzo tempo di Colin Edwards
, sempre velocissimo nei test, e dal quinto di Jorge Lorenzo, partito piano ma in recupero nel finale di giornata, prima di essere fermato da una leggera pioggerellina. Più indietro il campione del mondo SBK Ben Spies, dodicesimo e staccato di quasi due secondi (1”7) da Rossi; ma Spies, come peraltro aveva già fatto nell’ultimo GP a Valencia, ha preso i test con molta calma, con l’obiettivo di imparare il più possibile senza commettere errori.

Positivo anche il commento di Casey Stoner, secondo a cinque decimi dalla vetta. Casey ha promosso il nuovo motore “Big Bang”, sostenendo che con il propulsore dell’anno scorso “avrebbe fatto molta più fatica”. 

Casey ha promosso il nuovo motore “Big Bang”
Casey ha promosso il nuovo motore “Big Bang”

Come suo solito, Stoner ha girato subito velocissimo, ottenendo il suo miglior tempo al 12esimo dei 42 giri effettuati, per poi concentrarsi sulla messa a punto, non riuscendo a ottenere, per la verità, i miglioramenti sperati. La GP10 è comunque migliorata, perché anche gli altri piloti vanno discretamente forte, con Nicky Hayden settimo, Mika Kallio nono, Hector Barbera decimo e Aleix Espargaro undicesimo.

Poco significativo, per il momento, il quarto posto di Loris Capirossi, con una Suzuki che nei test invernali va quasi sempre forte e, soprattutto, va generalmente meglio con il caldo.
Ma questo telaioassicura Capirex, che ha rifilato un bel 1”4 al nuovo compagno di squadra Alvaro Bautistarappresenta un passo in avanti importante e anche all’Estoril aveva dato esiti confortanti”.
Purtroppo, però, non c’è ancor il nuovo motore, che arriverà soltanto nella prossima sessione di test a Sepang (24 e 25 febbraio).

Completamente rinnovata, invece, la Honda
: adesso, la RC212V ha una carenatura “vera”, simile a quella delle altre MotoGP, in particolare alla Ducati, un telaio rivisto nella struttura e nel forcellone, un motore completamente rinnovato nell’elettronica. Andrea Dovizioso, sesto, il più veloce tra gli “hondisti” si è detto moderatamene soddisfatto, mentre Dani Pedrosa, ottavo, come suo solito ha impiegato un po’ di tempo a ritrovare i giusti ritmi, migliorandosi continuamente giro dopo giro. Decisamente più in difficoltà gli altri piloti Honda, che pure dispongono, almeno per il momento, di una RC212V quasi del tutto identica a quella degli ufficiali: Marco Simoncelli è apparso in grande difficoltà, mentre il suo compagno di squadra Marco Melandri è stato rallentato dall’aver intrapreso “una strada completamente sbagliata”, per dirla con le sue parole. Certo, fa un certo effetto vedere agli ultimi tre posti tre Honda…
Ma è solo il primo giorno, domani si replica.


I tempi della prima giornata:

1. Rossi (Yamaha-Fiat) 2.01.411 (giri 15 di 54)
2. Stoner (Ducati-Marlboro) 2.01.902 (12 di 42)
3. Edwards (Yamaha-Monster) 2.01.932 (23 di 48)
4. Capirossi (Suzuki-Rizla) 2.02.102 (21 di 58)
5. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 2.02.165 (56 di 57)
6. Dovizioso (Honda-Repsol) 2.02.630 (18 di 51)
7. Hayden (Ducati-Marlboro) 2.02.792 (22 di 46)
8. Pedrosa (Honda-Repsol) 2.02.866 (50 di 52)
9. Kallio (Ducati-Pramac) 2.02.987 (70 di 70)
10. Barbera (Ducati-Aspar) 2.03.030 (57 di 59)
11. Espargaro (Ducati-Pramac) 2.03.133 (53 di 54)
12. Spies (Yamaha-Monster ) 2.03.142 (53 di 55)
13. De Puniet (Honda-LCR) 2.03.456 (52 di 62)
14. Bautista (Suzuki-Rizla) 2.03.558 (35 di 51)
15. Simoncelli (Honda-Gresini) 2.03.563 (19 di 54)
16. Melandri (Honda-Gresini) 2.03.609 (17 di 28)
17. Aoyama (Honda-Interwetten) 2.03.651 (40 di 66)