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LOSAIL - Valentino Rossi è pronto, come al solito, è lui l'uomo da battere. «Parto da favorito perché ho vinto gli ultimi due mondiali, però ogni stagione ha la sua storia e bisognerà vedere un sacco di cose: ogni volta è diverso».
Anche perché quest'anno il mondiale si annuncia ancora più equilibrato con un livello, secondo Valentino, stellare dei piloti.
«Con l'arrivo dei piloti della 250, ma, soprattutto di Spies, che l'anno scorso ha vinto il mondiale SBK senza aver mai visto una pista, con una moto che quest'anno si sta dimostrando non così competitiva, vuol dire che è uno forte. Direi che adesso ci siamo tutti: tutti i piloti più forti vogliono venire a correre in MotoGP e adesso, più o meno, siamo tutti qui. Purtroppo siamo un po' pochi, ci vorrebbe qualche pilota in più, ma il livello è al massimo. C'è sempre stata questa diatriba tra MotoGP e SBK su chi è più forte, però guardando i risultati, che sono l'unica cosa che contano, tutti i piloti della SBK che sono venuti in MotoGP, non hanno concluso niente. Spies è giovane, ha uno stile di guida che si adatta alla MotoGP: può fare bene».
Su questa pista, però, l'avversario da battere sembra essere Stoner. «Visti i test, qui Stoner è un pelino più veloce di noi: non tanto, ma un po' più competitivo. Quindi starà a noi con i tre turni di prove e il warm up riuscire a togliere quei due o tre decimini per essere un po' più competitivo: la gara è lunga, bisognerà cercare di essere davanti e cercare di stare con lui. Sicuramente io e Stoner siamo quelli più in forma, ma io penso che Lorenzo sarà a posto, perché già tre settimane fa guidava piuttosto bene: quindi, probabilmente, lotterà con noi, o, comunque, non sarà tanto lontano. Poi ci sono Dovizioso, Spies, Capirossi non è andato male e Pedrosa alla fine domenica andrà forte, perché lui arriva sempre all'ultimo momento, ma arriva. Può venire fuori una gara spettacolare: bisognerà vedere se io riuscirò a stare con Stoner».
Al suo fianco, Andrea Dovizioso è piuttosto sorridente e tranquillo. «Rispetto all’anno scorso, abbiamo fatto un netto passo in avanti: purtroppo, non siamo ancora abbastanza competitivi per puntare al successo, ma il mio obiettivo qui è finire sul podio, o quanto meno lottare per il terzo posto. Poi, nel corso della stagione, bisogna assolutamente fare un passo in avanti, perché, in questo momento, Rossi e Stoner sono imprendibili».
Più teso e rabbuiato Ben Spies, ma questo, probabilmente, è il suo carattere. «Considero un podio nella MotoGP molto più importante e difficile da conquistare di una vittoria in SBK. Ritengo che vincere qui non sia impossibile, ma quasi per me: il mio obiettivo è fare un passo alla volta, cercando di imparare e di non commettere errori».