Rossi: "Questa moto va guidata diversamente"

Rossi: "Questa moto va guidata diversamente"
Un disastro impossibile da prevedere, perlomeno in queste proporzioni: 13esimo a 3”429 dalla pole, 1”4 dietro al compagno di squadra | G. Zamagni, Jerez
28 aprile 2012

Punti chiave

JEREZ – Non riesce a guidarla e ha perso – da molto tempo – fiducia e motivazioni.
“Per come guido io, non riesco a guidare questa moto” dice Valentino Rossi, in un gioco di parole che porta a una conclusione purtroppo devastante: con questa Ducati, Valentino non sarà mai competitivo. Un disastro impossibile da prevedere, perlomeno in queste proporzioni: 13esimo a 3”429 dalla pole, 1”4 dietro al compagno di squadra (terzo in griglia), più lento dei compagni di Marca (ma con una Ducati inferiore) Abraham e Barbera, ultimo tra i piloti in sella a una MotoGP.

“Oggi pomeriggio è andata male, in un turno molto difficile per tutti, in condizioni rischiose, metà asciutto e metà bagnato. Il problema è sempre lo stesso: faccio fatica a guidare e a inserire la moto in curva, sia con sia senza i freni. Sono lento a raggiungere la massima piega, di conseguenza non ho velocità dentro alla curva e in accelerazione ho già perso troppo e sono lento. C’erano inoltre delle parti umide, dove facevo fatica a controllarla. Questo problema da un sacco di tempo proviamo a risolverlo, ma non ci riusciamo. Nicky (Hayden, NDA) è andato forte, è stato bravissimo: abbiamo confrontato i dati e abbiamo avuto la conferma che tutto il distacco ce lo dà in ingresso curva: entra forte e riesce a piegare la moto velocemente.
Sull’acqua va un po’ meglio, ma anche stamattina non sono stato fantastico (era sesto a 1”480, con Hayden quarto a 0”374, NDA) e avevo più o meno lo stesso problema. Sicuramente possiamo essere più competitivi, ma non è che risolviamo tutti i problemi: speriamo, se non altro, che ci sia una condizione normale, o tutto bagnato o tutto asciutto”.


E’ andata perfino peggio del Qatar?
“E’ stato un turno di qualifiche un po’ strano: come posizione sì, ma il livello è più o meno lo stesso”.


Riesci a spiegare esattamente cosa “senti” o, meglio, “non senti”?
“Sento che per andare ad appoggiarla sul massimo angolo della moto, la GP12 non è ben appoggiata, soprattutto sulla parte posteriore. Quindi, per arrivare a piegarla completamente devo rallentare e chiudere il gas. Poi ci arrivo anch’io alla piega, ma devo chiudere di più il gas, soprattutto se le curve sono veloci e lì perdo una vita”.
 

Considerando anche la prestazione di Hayden, questi problemi si risolvono solo con la messa a punto o bisogna cambiare stile di guida, o fare qualcos’altro?
“Hayden usa una messa a punto differente, che però a me “spinge” molto davanti. In frenata e in entrata, mi spinge sulla gomma davanti e la rovino. Bisogna capire se è meglio risolvere i problemi del mio assetto o provare a risolvere quelli che provoca il suo di assetto. In ogni caso, non è qualcosa che si può fare per domani, bisognerà aspettare almeno settimana prossima nei test. Sinceramente, comunque, non credo che l’assetto di Hayden, che avrei dovuto provare venerdì se non fosse piovuto, possa risolvere tutti i guai”.


3”4 è un distacco enorme: come lo giustifichi?

In tutto questo tempo non siamo riusciti a risolvere i problemi che ho io con il mio stile di guida con questa moto

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“Per come guido io, non riesco a guidare questa moto. In tutto questo tempo non siamo riusciti a risolvere i problemi che ho io con il mio stile di guida con questa moto. In ogni caso, i distacchi di oggi lasciano il tempo che trovano: diciamo che erano più veritieri i nove decimi dei test Irta”.

Può anche essere che dentro al box non lavorate nella maniera giusta?
“Oggi la mia squadra, come peraltro sempre, non ha fatto particolari errori. Si può dire che come guido io non va bene per la Ducati, forse il team ha un metodo di lavoro che ha funzionato per 30 anni, ma che fatica ad adattarsi a questa moto. Diciamo quindi, che io e il team abbiamo più o meno gli stessi problemi. Su questa moto bisogna lavorare un po’ diversamente, come bisogna forse anche guidare in modo un po’ diverso”.
 

Che motivazioni può avere un campione come a te a trovarsi in questa situazione?
“Ogni sportivo, per essere al massimo mentalmente, deve avere tutto sotto controllo. Ogni cosa faccio su questa moto non funziona e per prendere dei rischi devi sentire la moto al 100%, devi pensare di avere la situazione sotto controllo”.