Sentenza del Tribunale Federale: Fenati tornerà in pista a febbraio

Il Tribunale Federale si è riunito questa mattina a Roma per deliberare sulla richiesta congiunta di procura federale e difesa, giungendo a un accordo extra giudiziale, in merito alla sospensione della licenza comminata Romano Fenati in seguito al brutto gesto del GP di Misano.

Come risaputo durante la gara della Moto2 il pilota di Ascoli Piceno aveva dato una manata alla leva del freno della moto di Stefano Manzi, reo secondo Fenati di precedenti scorrettezze, mentre i due percorrevano un rettilineo a circa 200 orari di velocità. Fortunatamente la caduta era stata evitata.

Il procedimento discipliare a carico di Fenati (per violazione dell’articolo 1.2 del Regolamento di Giustizia della FMI, ovvero "rispetto dei principi di lealtà, probità e rettitudine sportiva") ha comminato una sanzione sospensiva della licenza, per comportamento antisportivo, della durata di otto mesi.
Con le concessioni delle attenuanti, per "atteggiamento collaborativo e pentimento", è stata accolta la richiesta dela difesa della riduzione di un terzo della pena. In definitiva la sospensione è stata ridotta a cinque mesi e dieci giorni a decorrere all'11 settembre scorso.
Sulla vicenda il procuratore federale Antonio De Girolamo ha comentato: «Non vogliamo crocifiggere Fenati ma neanche far finta che non sia successo nulla: lui nelle fasi processuali ha chiesto scusa e c’è anche chi non lo fa».

La sua licenza è quindi sospesa fino al 21 febbraio 2019, da quel momento Romano Fenati potrà tornare in pista.
Questo provvedimento ha valenza per le competizioni italiane, perché per partecipare al mondiale non è obbligatorio possedere la licenza nazionale; per cui in ogni caso il motomondiale 2019 non sarebbe stato precluso all'ascolano.
Bisognerà però capire se, e con quale team, Fenati ritornerà nel giro del mondiale l'anno prossimo.