Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
SILVERSTONE – Per quanto era accaduto al Mugello, con Dani Pedrosa imprendibile e Jorge Lorenzo un po’ frastornato dall’incidente di Valentino Rossi, quello di Gran Bretagna veniva considerato un po’ come un GP chiave: un altro successo di Pedrosa avrebbe potuto cambiare il campionato. Invece, è stato Lorenzo a vincere in solitario togliendo ogni dubbio sulla sua condizione psicologica.
«E’ stata una grande gara – commenta il capoclassifica del mondiale, con ben 37 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso -, resa difficile all’inizio dall’asfalto freddo. Ho subito forzato per andare al comando, ma pensavo che Pedrosa mi sarebbe venuto dietro: sicuramente è un successo molto importante per il campionato. Ma, naturalmente, bisogna stare tranquilli: abbiamo fatto solo 5 gare, ne mancano 13, ma è chiaro che non mi aspettavo di avere un simile vantaggio. Credo che uno degli aspetti più importanti sia il mio cambio di mentalità: dopo quanto era successo al Mugello ero un po’ preoccupato, ma da quando sono arrivato a Silverstone ho pensato solamente a fare il mio lavoro e a divertirmi. In questa fase della stagione, con un GP dietro l’altro, è importantissimo non cadere e non fare errori. Sabato si corre ad Assen: una volta era una pista speciale, adesso, dopo le modifiche degli ultimi anni, è diventata normale, ma in ogni caso si addice al mio stile di guida».
Piuttosto soddisfatto, giustamente, anche Ben Spies, che nonostante l’infortunio di sabato mattina (frattura
Spies: sono davvero felice. Ho visto che avevo la possibilità di stare nel gruppo in lotta per il podio e negli ultimi giri ho spinto al massimo delle mie possibilità
del malleolo sinistro) e un avvio prudente, è riuscito a conquistare un ottimo terzo posto alla sua quinta gara in MotoGP. «Sono davvero felice – commenta -. Ho visto che avevo la possibilità di stare nel gruppo in lotta per il podio e negli ultimi giri ho spinto al massimo delle mie possibilità. Quando ho passato De Puniet (al 17esimo giro, ndr) ho poi avuto due o tre possibilità per superare Hayden, ma ci sono riuscito solo alla fine, sfruttando anche un suo errore. Al Mugello avevo dovuto lottare sulla moto, mentre qui mi sono trovato subito bene: questa notte dormirò molto meglio e andrò ad Assen con grande fiducia, anche perché conosco quel circuito e non partirò troppo svantaggiato. Il podio è come un sogno, la MotoGP è molto più difficile della SBK: bisogna essere molto più costanti».
Un altro che può essere soddisfatto Marco Simoncelli, che fino a pochi giri dal termine è stato vicino a Ben Spies, per poi calare e chiudere al settimo posto. «Stiamo migliorando – sono le parole di SuperSic – e stiamo rispettando la mia tabella di crescita. Sono stato a lungo con il gruppo in lotta per il podio e fino a due giri dalla fine vedevo Spies davanti a me: è la conferma dei nostri progressi. Ancora non ho un ritmo costante e fatico con le gomme finite, ma sono contento della mia prestazione».
Non lo può essere Casey Stoner, che ha nuovamente preso paga da Nicky Hayden, come era già successo a Jerez. Ma tra le opache gare disputate quest’anno, quella di Silverstone è forse la migliore, perché se Casey non avesse sbagliato la partenza (era 12esimo alla fine del primo giro), sarebbe sicuramente salito sul podio.
«Non posso essere contento di questo risultato – dice l’australiano -, anche se in gara mi sono divertito, perché ho fatto tanti sorpassi e, di fatto, ho visto tutte le moto in pista! Avevo il ritmo per stare davanti, ma, purtroppo, ho completamente sbagliato la partenza. Sulla griglia abbiamo montato gomme completamente nuove e all’inizio ho guidato molto prudente, non superando nessuno, e dopo cinque giri ho iniziato ad avere problemi a un braccio, forse a causa del freddo. Poi, però, ho preso un buon passo e mi sono riagganciato al gruppetto in lotta per il podio. Purtroppo, quest’anno tutte le gare che pensavamo potessero essere favorevoli, come in Qatar, a Le Mans o qui, non sono andate bene, anche a causa di errori miei. Abbiamo la velocità ma non riusciamo a essere consistenti: forse bisogna cambiare qualcosa».