Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
ESTORIL – Due turni sull’asciutto, al di là delle pessimistiche previsioni, anche se un minuto dopo la fine del secondo turno della MotoGP è iniziato a piovere. Comincia forte Marco Simoncelli, perfettamente a suo agio anche all’Estoril, come era già successo in Malesia nei test invernali, in Qatar e in Spagna nei primi due appuntamenti stagionali. Per il Sic, 1’38”032 nel primo turno, con cinque passaggi sotto l’1’39, esattamente come Casey Stoner, mentre Dani Pedrosa ne fa tre e Jorge Lorenzo, il re dell’Estoril, addirittura nove.
Nel turno pomeridiano i tempi si abbassano subito ma il primato della pista di Pedrosa (1’36”937 nel 2009) rimane per il momento lontano. Questo non cambia il valore della prestazione di Simoncelli, primo anche nel secondo turno, nonostante una scivolata a 21 minuti dal termine alla curva numero tre, con dinamiche peraltro molto simili alla scivolata sul bagnato di Jerez. Ma il Sic va forte e vederlo in entrambi i turni davanti a tutti fa sicuramente piacere ed è un segnale importante: è l’ennesima conferma che Marco è definitivamente pronto per stare costantemente con i migliori. Alle sue spalle, a soli 61 millesimi, Lorenzo, il più regolare sulla distanza e alla guida di una Yamaha comunque molto equilibrata, come conferma il sesto tempo di Colin Edwards a poco più di mezzo secondo dalla vetta.
Per Dani Pedrosa, terzo tempo in entrambe le sessioni, mentre Valentino Rossi ha chiuso con un buon quarto tempo a 439 millesimi da Simoncelli. Curiosamente, Valentino ha ottenuto lo stesso identico riscontro cronometrico (1’38”102) di Casey Stoner, in grande difficoltà per tutto il secondo turno, prima di riuscire a risalire al quinto posto. Stoner e Rossi si sono ritrovati nel finale uno in scia all’altro, con Casey davanti e Valentino dietro a “succhiare” la scia, con Casey che, una volta tagliato il traguardo, ha battuto ripetutamente una mano sul codino. Perché? L’ennesima provocazione a Rossi o qualcos’altro? Ogni ipotesi è possibile, almeno finché Stoner non chiarirà questo strano gesto fatto dopo la bandiera scacchi, ma la sensazione che ce l’avesse con l’ormai acerrimo nemico è molto forte.
Settimo un sorprendente Karel Abrham, che sta andando più forte delle previsioni, mentre Ben Spies è solo ottavo e staccato di nove decimi: il campione del mondo della SBK ci ha però abituato a partenze al rallentatore e bisogna quindi aspettare prima di dire che è in difficoltà. Lo è, almeno per il momento, Andrea Dovizioso, solo 12esimo e in affanno in entrambi i turni: il pilota della Honda deve darsi una svegliata.