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SEPANG – Quando quest’inverno Marco Simoncelli è venuto a provare a Sepang, sembrava completamente spaesato, incapace di domare e guidare la MotoGP. Costantemente ultimo, staccato di tre secondi dai primi, Marco aveva chiuso i test con una gran botta e tanti dubbi nella testa: «Sarò all’altezza di questa categoria e dei migliori piloti del mondo?». E’ proprio di questo che Simoncelli parla nell’intervista realizzata venerdì dopo le libere, quando Marco era undicesimo a 956 millesimi da Rossi; poi, nelle libere di sabato mattina ha chiuso quinto a 0”594, anche se poi nelle ufficiali è purtroppo nuovamente tornato in undicesima posizione.
«Quest’inverno ero a tre secondi dai primi – racconta –: adesso è meglio, sembra quasi un’altra pista. Io soffro molto il caldo e questo tracciato non mi piace particolarmente, ma credo si possa fare bene. Nei primi giri, lo ammetto, ero un po’ condizionato da quanto successo nei test invernali, anche perché li avevo chiusi con una “mina” che mi sono ricordato dopo un mese… Ma bastano cinque giri per dimenticarsene e cambiare atteggiamento. E qui ho anche qualche bel ricordo, dato che nel 2008 ci ho vinto il mondiale».
Marco spiega cosa è cambiato rispetto a febbraio.
«Io sono migliorato tanto, ma anche la moto, sia a livello di assetto sia come telaio, cambiato due o tre volte dall’inizio dell’ano. Adesso speriamo che cambino i risultati…».
Simoncelli confessa che dopo i test invernali era un po’ scoraggiato, ma era comunque convinto di riuscire, con il tempo, a domare la MotoGP.
«Ovviamente non ero proprio gasato, anzi ero piuttosto abbacchiato. Abbiamo cercato tutti di far finta di stare calmi e di gara in gara siamo migliorati. E’ chiaro che sei giù di morale, ma non pensi nemmeno per un secondo che non riuscirai a guidarla».
Sic ha programmi ambiziosi per il GP.
«Se su questo tracciato riuscissi a rimanere nei sei, sarebbe come vincere».