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E’ una bella storia, sebbene difficile da capire, quella di Axel Pons che cammina a piedi scalzi dalla Spagna fino al Pakistan: l’abbiamo raccontata il 26 novembre sorso in questo articolo, e ora c’è un intervista al padre, il due volte iridato Sito Pons, che illumina la vicenda in modo molto interessante.
Sentito da German Casanova per il sito Motorsport, Sito ha voluto smentire alcune voci false e negative: come quella che Axel, trentatrè anni, fosse stato arrestato o avesse buttato via il passaporto. E poi il padre vuole chiarire meglio quali siano gli obiettivi del figlio maggiore e di come, insieme alla madre del ragazzo, Laura, lui li condivida e li apprezzi.
“Axel sta bene - premette Sito - e non è mai stato arrestato, ha consegnato la documentazione all’agenzia del Pakistan che si incaricava del visto per l’ingresso in India. Ciò che sta facendo mi sembra qualcosa di straordinario, di un valore e un coraggio incredibili. A marzo saranno due anni che è partito da Barcellona, sempre camminando”.
Sito Pons spiega che Axel lo aveva informato: aveva bisogno di viaggiare, di camminare, di vedere il mondo, di capire la filosofia della vita e delle religioni. Ogni giorno si alza alle cinque del mattino, fa meditazione e yoga, poi si mette in cammino con lo zaino in spalla. Sito e Laura sono in contatto con lui.
“Ogni volta che può connettersi ci chiama e ci spiega cosa sta facendo. Alcune avventure sono straordinarie. Quando era partito da pochi mesi ho voluto condividere con lui un piccolo pezzo della sua esperienza. In una delle sue chiamate gli ho detto che volevo raggiungerlo, era luglio del 2023. Mi ha dato le indicazioni per incontrarci in Macedonia del Nord e siamo stati insieme una settimana, abbiamo camminato, parlato, dormito nel bosco… È stata un’esperienza incredibile”.
Sito, salutandolo, gli ha espresso le sue preoccupazioni: ciò che Axel stava facendo era molto duro, faceva un caldo terribile, gli ha chiesto di tornare a casa; ma Axel è arrivato fino in Pakistan, sempre camminando. Qualche volta da solo, altre volte condividendo pezzi di strada. E sono già sei mesi che si trova laggiù. Sito è orgoglioso di suo figlio e del suo percorso spirituale.
“Prima di cominciare questo viaggio è stato al Monastero della Cueva di Sant’Ignazio e ha parlato a lungo con l’Abate, poi è stato in un tempio buddista a Huesca, dove ha fatto voto di silenzio per tre mesi facendo un’introspezione. Ha scritto dei testi di tutta questa esperienza: sono spettacolari, molto profondi”.
Un aspetto curioso: Axel non ha puntato sui social e non cerca la popolarità, eppure...
“Ma sta ottenendo il contrario: gli hanno fatto un’intervista in Pakistan, quando è arrivato nella zona dell’Himalaya, e questo video ha avuto milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Ora è diventato un personaggio e la gente lo cerca per parlare con lui e conoscerlo”.
“La sua idea è sempre stata quella di arrivare in India camminando. Ora la frontiera tra Pakistan e India è chiusa, così ha deciso di andare verso l’Himalaya e ha trascorso lì cinque mesi. La gente ha cominciato a cercarlo, a parlare e a farsi le foto con lui… Axel non lo voleva, ma lì è diventato famoso. Ora sta succedendo anche in Europa, ma per fortuna lui non sa ciò che sta succedendo qui da noi”.
Alla fine della lunga intervista Sito si sfoga.
“La cosa che mi dà fastidio è il poco rispetto che hanno alcuni per la vita degli altri, le bugie che inventano… La gente parla senza alcun tipo di informazione. Axel sta facendo il suo cammino ed è ammirevole per lo sforzo e per la capacità di sacrificio, vive la vita in pace e con amore, per capire il mondo e la prospettiva umana conoscendo le diverse religioni. Occorre forza e coraggio per attraversare il mondo camminando: Axel può contare sul nostro sostegno”.