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Pronostici rispettati al debutto dell’SMX, ovvero il motocross indoor messo a punto dalla Youthstream. Il team KTM ha vinto sulle altre tre squadre concorrenti, ovvero le compagini di Honda, Kawasaki e la "cugina" Husqvarna. Il campione statunitense Ryan Dungey, il tre volte iridato Jeffrey Herlings ed il francese ex campione del mondo MX2, Marvin Musquin, hanno avuto buon gioco sugli avversari, ad iniziare dal pilota d’oltreoceano, che con due secondi ed un terzo posto si è assicurato anche la Riders Cup destinata al vincitore assoluto.
La seconda piazza è andata al capitano KTM Jeffrey Herlings, che dopo la seconda posizione ottenuta nella Superpole e due quinti posti, ha dominato la frazione conclusiva nonostante la partenza oltre il 5° posto, confermando di bruciare le tappe anche in sella alla 450. L’olandese ha preceduto Romain Febvre, protagonista della seconda manche, e gli altri francesi Jordi Tixier e Gautier Paulin.
Solo 7° Tim Gajser, che ha aperto l’evento con la prima vittoria di giornata, ma che nella seconda manche è finito a terra due volte tagliando il traguardo 19°, mentre in quella conclusiva è terminato 5°. Sfortunato Zach Osborne, prima 3° e poi 6°, che nella terza frazione è stato costretto alla via dei box per gli acciacchi riportati nella caduta alla partenza; 14° il nostro Michele Cervellin.
L’atteso debutto del Supercross ha passato l’esame a pieni voti, anche se sarà utile mettere a punto qualche dettaglio per far si di completare il quadro con il pieno di pubblico, che per questa volta si è limitato ad una decina di migliaia di spettatori. I piloti hanno gradito la formula di gara (Tommy Searle ha addirittura auspicato un campionato), ed apprezzato l’opportunità di poter correre in modo meno rischioso rispetto al tradizionale Supercross. In più, gli spettacoli collaterali e la suspense rimasta alta sino alla fine sulla scia di quanto avviene al Nazioni hanno sottolineato come in futuro l’SMX potrebbe diventare l’appuntamento irrinunciabile di fine stagione.