Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Spunti, considerazioni, domande dopo le qualifiche del GP d’Argentina
Ideal time delle QP.
L’ideal time (IT) è la somma dei migliori tempi realizzati da un pilota in ciascuno dei quattro settori in cui viene suddivisa la pista (tra parentesi il tempo reale ottenuto, BT).
Miller 1’46”039 (1’47”153); Zarco 1’47”144 (1’47”365); Pedrosa 1’47”330 (1’47”330); Marquez 1’47”616 (1’47”754); Rabat 1’47”681 (1’47”681); Rins 1’47”743 (1’47”743); A.Espargaro 1’47”845 (1’47”845); Crutchlow 1’48”043 (1’49”304); Dovizioso 1’48”247 (1’48”247); Vinales 1’49”044 (1’49”044); Rossi 1’49”326 (1’49”326); Iannone 1’49”975 (1’49”975).
Considerazioni: L’IT di Miller è 1”1 più veloce: pazzesco. Effettivamente il suo secondo giro era stato molto veloce, prima di una incredibile imbarcata alla curva 8, dove era bagnato. Anche l’IT di Crutchlow sarebbe stato 1”3 più rapido del tempo ottenuto.
Quali potrebbero essere le chiavi del GP?
1) Il meteo. Le condizioni atmosferiche saranno decisive: in caso di pista asciutta, bagnata o umida la gara potrebbe cambiare radicalmente;
2) Il WU. Avendo provato poco in ogni situazione, il warm up potrebbe diventare decisivo nel caso, ovviamente, che poi la gara venga disputata nelle medesime condizioni;
3) La superiorità di Marquez. Fino adesso, Marquez ha dimostrato di avere un passo nettamente superiore a tutti i rivali, in qualsiasi condizione. Se non si fa prendere dalla frenesia, recuperare dalla sesta posizione sarà piuttosto semplice;
4) La competitività della Ducati sull’asciutto. Secondo Dovizioso c’è la possibilità che le modifiche fatte per il bagnato siano efficaci anche per le slick, ma il team manager Davide Tardozzi teme che in caso di gara asciutta per la Ducati sarà dura.
Perché Marc Marquez, nonostante la superiorità messa in mostra è solo sesto?
Marquez, che come Miller era entrato in pista con le slick, per poi tornare subito sui suoi passi, ha detto che sarebbe stato troppo rischioso provare a conquistare la pole. Un’altra conferma della maggiore maturità del pilota della Honda.
Perché Jorge Lorenzo non è riuscito a passare in Q2?
Risponde Jorge: «C’è stata una incomprensione con Christian (Gabarrini, il capo tecnico, NDA). Dopo il primo tentativo (era secondo, NDA), avrei voluto rientrare in pista con la media usata, invece mi è stata montata la morbida nuova al posteriore. Purtroppo non funziona bene: si scalda troppo e non si può spingere. In futuro bisognerà fare in modo che questo non accada più». Il volto esprimeva tutta la rabbia del pilota della Ducati.
Il confronto degli intermedi di Miller (slick) e Pedrosa (rain) nel giro più veloce.
T1: Miller 29”597, Pedrosa 30”233 (-0”636); T2: Miller 24”559, Pedrosa 25”465 (-0”906, totale -1”542); T3: Miller 29”071, Pedrosa 27”157 (+1”914, totale +0”372); T4: Miller 23”925, Pedrosa 24”475 (-0”550, totale -0”177). In pratica, in tutto il circuito c’era una sola curva veramente bagnata, la 7. Ma che rischi farla con le slick.
In tutte e tre le classi, chi ha conquistato la pole (Arbolino in Moto3, Vierge in Moto2, Miller in MotoGP) non era mai partito davanti a tutti nella propria categoria. Quella di Miller è anche la prima pole per il team Pramac.
Tre frasi delle qualifiche
3) Pedrosa: «Avevo preparato la moto con le slick, ma non me la sono sentita di usarla»;
2) Arbolino: «Il team ha grande esperienza, mentre io spesso faccio errori banali, ma alla fine trovano sempre una soluzione. Cosa possa fare in gara? Dopo questa pole, sono troppo confuso per fare un’analisi lucida…».;
1) Miller: «E’ difficile descrivere quanto sia scivoloso l’asfalto bagnato quando ci passi sopra con le slick: alla curva 7 ho semplicemente cercato di sopravvivere. In alcuni momenti, non ero io che guidavo, ma sulla moto mi sono sentito come una specie di passeggero…».