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ASSEN – Un turno con l’asciutto e uno con il bagnato, con la pista piena d’acqua fino a 10 minuti dalla fine, quando l’asfalto ha iniziato ad asciugarsi, sempre con una temperatura piuttosto bassa: insomma, il classico clima olandese. Per certi versi, però, è stata una giornata interlocutoria, pesantemente condizionata dall’infortunio di Jorge Lorenzo: vediamo cosa è emerso.
Nel turno del mattino, le Honda sono sembrate un po’ in difficoltà, con Marquez terzo a 0”620 e Pedrosa quinto 0”771 da Lorenzo: perché?
In realtà, la differenza l’ha fatta Lorenzo, mentre gli altri sono tutti vicini: il distacco, quindi, non è così preoccupante. Secondo Pedrosa: “Il circuito non era al meglio delle condizioni, faceva molto freddo e c’era poco grip: bisognava stare molto attenti a non commettere errori. Ma non c’era niente di particolare che non andasse”. Ottimista anche Marquez: “Mi sono sentito subito abbastanza bene sulla moto, anche se all’inizio, sull’asciutto, ho faticato un po’, come previsto, nei cambi di direzione. Abbiamo comunque una buona base di partenza: all’inizio ero troppo aggressivo, invece bisogna guidare più dolce”.
L’incidente di Lorenzo, cambierà l’approccio di Pedrosa?
Dani ha detto e ripetuto che non cambierà nulla nella sua mentalità e nel modo di affrontare la gara per non correre il rischio di perdere la concentrazione necessaria. E’ probabile che sarà così, perché Dani non sembra farsi condizionare troppo dagli eventi esterni, ma è anche chiaro che, soprattutto in caso di bagnato, Pedrosa eviterà di prendere rischi eccesivi.
Nel turno del pomeriggio, con l’acqua, le CRT sono state a lungo nelle prime posizioni, con Claudio Corti al comando, mentre nel finale, Danilo Petrucci, Yonny Hernandez, Michael Laverty e Claudio Corti hanno chiuso rispettivamente all’ottavo, nono, decimo e 11esimo posto: perché sono state così competitive?
Risponde Vitto Guareschi, team manager Ducati: “All’inizio del turno pomeridiano c’era così tanta acqua in pista che le MotoGP pattinavano perfino in rettilineo: credo che le CRT, che hanno mediamente 20 cavalli in meno, fossero più facili da gestire, soprattutto in quarta, quinta e sesta marcia. Con l’elettronica, puoi tagliare la potenza, ma non puoi intervenire più di tanto, per non rendere l’erogazione troppo scorbutica. Poi, quando la pista si è un po’ asciugata, le MotoGP sono tornate davanti”.
Valentino Rossi ha effettivamente avuto dei benefici con il nuovo assetto?
Difficile da valutare con due turni così “particolari”. Con il bagnato Rossi è andato forte anche di passo, mentre sull’asciutto è stato meno efficace, ma comunque in linea con i suoi rivali, Lorenzo a parte.
Nella combinata della giornata, Andrea Dovizioso è 11esimo; questo significa che se domani mattina pioverà – e quindi i tempi non miglioreranno – dovrà effettuare la QP1?
In linea teorica sì, ma l’infortunio di Lorenzo gli permette di rientrare nei primi dieci, mentre il compagno di squadra Nicky Hayden, 12esimo nella combinata, dovrà effettivamente effettuare la QP1.