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SACHSEN Un’altra caduta, un altro errore forse dovuto alla troppa sicurezza, perché al di là delle condizioni fisiche non certo ottimali, Jorge Lorenzo stava andando forte, fortissimo. Questa volta, però, a differenza di Assen, Lorenzo ha deciso di arrendersi, di volare a Barcellona, farsi operare nuovamente alla spalla sinistra e aspettare un po’ prima di tornare in pista. Probabilmente lo farà a Indianapolis, perdendo quindi due GP e, forse, le possibilità di giocarsi il titolo. Una decisione che può sembrare strana dopo quanto fatto in Olanda, perché le sue condizioni fisiche non sono affatto peggiori di 13 giorni fa, quando conquistò un incredibile quinto posto. Ma, ancora una volta, Lorenzo ha dimostrato di essere un uomo coraggioso, capace di assumersi le sue responsabilità. “Ogni pilota sa come reagisce il suo corpo e la sua testa” aveva ripetuto, anche giovedì, Jorge, che, evidentemente, ha capito che questa volta il suo corpo e la sua testa hanno reagito in maniera totalmente differente rispetto ad Assen. Una scelta da apprezzare e da condividere, che conferma come quanto fatto in Olanda non fosse assolutamente una pazzia.
Quale follia, quale brutta pagina di sport, quali politiche monetarie? I piloti, tutti e indistintamente, in qualsiasi categoria e campionato, hanno sempre cercato di affrettare i tempi di recupero: lo sport, sotto questo punto di vista, non è assolutamente cambiato. Il GP d’Olanda ha dimostrato che Lorenzo non ha affatto messo in pericolo la vita degli altri, sapendo comunque benissimo di correre dei rischi, perché una caduta, come quella di oggi, avrebbe potuto avere conseguenze pesanti. Ma questo vale sempre, ogni volta che metti le ruote in pista: o no?
Silvia Bastianini su Twitter mi scrive:
“non c’entra il l’avevo detto”, ma i medici che diedero l’ok ad Assen, per me, lo ripeterò all’infinito, non furono professionali”.
Perché non furono professionali, cara Silvia? Sai qualcosa che noi non sappiamo? Da quello che conosciamo noi, i medici olandesi fecero fare a Lorenzo degli esercizi specifici per verificare la sua capacità di guidare una moto, esercizi che Jorge, sempre secondo quanto si sa nel paddock, superò brillantemente. E quanto fatto in gara ha dimostrato – alla grande – che i medici avevano ragione: il pilota era in grado di guidare. Oggi Lorenzo è caduto, ma non per mancanza di forza, perché la spalla infortunata e operata il venerdì di Assen, ma semplicemente perché ha commesso un errore in una curva, come oggi è successo a Dovizioso, Iannone, Crutchlow (per ben due volte), Staring, Pirro e Hayden, tutti piloti al meglio delle condizioni fisiche. In moto, purtroppo, si cade e ci si fa male: è così da sempre.
Quanto fatto da Lorenzo prima in Olanda e poi in Germania mi fa stimare ancora di più il pilota spagnolo e mi fa capire, una volta di più, come questi grandi campioni sappiano, meglio di chiunque altro, prendere la decisione più opportuna.