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Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d’Italia.
Quali sono state le chiavi del GP?
1) La tranquillità di Dovizioso. Nonostante non fosse al meglio fisicamente, debilitato da un virus intestinale, Andrea non ha perso la calma nemmeno dopo essere stato costretto a saltare il warm up, proprio per le sue condizioni. Anche prima del via, non aveva il 100% delle forze, ma sapeva di avere una moto competitiva. E in gara ha fatto tutto per il meglio;
2) L’intelligenza di Vinales. Lo spagnolo ha provato a forzare all’inizio per prendere un po’ di margine, ma quando è stato passato prima da Dovizioso e poi da Petrucci, non ha fatto pazzie per andare a riprenderli. Quando ha ripassato Petrucci, al 20esimo giro, era a 1”215 da Dovizooso, diventati 0”862 al 21esimo passaggio. Avrebbe forse avuto la possibilità di provarci, ma con tutti i suoi principali avversari per il titolo alle sue spalle, ha capito che era inutile rischiare;
3) Le condizioni di Rossi. Visto quanto è stato competitivo in prova, visto quanto era efficace la sua Yamaha M1, in condizioni fisiche normali sarebbe stato difficile battere Valentino;
4) La convinzione di Petrucci. Dopo un sabato molto positivo – al di là di due cadute al mattino e della penalizzazione in Q2, che lo ha fatto retrocedere dal 2 al 9 posto – Danilo era comunque convinto di avere il potenziale per stare con i migliori. E così è stato.
Cosa è successo a Cal Crutchlow e Dani Pedrosa?
I due stavano lottando per l’undicesima posizione: all’ultimo giro, Pedrosa si è infilato con i freni ancora tirati, ma l’anteriore si è chiuso e ha centrato in pieno il rivale. Crutchlow, a caldo, si è arrabbiato moltissimo, poi ha accettato le scuse di Dani.
Come mai, questa volta, Zarco ha fatto così fatica, chiudendo settimo a 13”205?
Durante le prove, il francese aveva girato a lungo con la soffice anteriore e posteriore, ma per la gara ha mantenuto la soffice anteriore montando la dura al posteriore. Questi gli ha impedito di essere efficace nei primi giri e poi si è trovato a lottare con Iannone, Lorenzo e Bautista, perdendo tempo.
Cosa è successo ad Aleix Espargaro?
Aleix è stato penalizzato con un giusto “ride trough” per partenza anticipata. Poi, quando stava girando su tempi interessanti, ha fatto un dritto e si è ritirato (era nettamente ultimo). Peccato, perché è suo il quinto miglior giro della gara.
Pirro ha chiuso nono in scia a Lorenzo: avrebbe potuto passarlo?
Sì, ma Michele ha preferito “coprire le spalle” a Jorge. Diciamo che dopo essere stato nei primi cinque GP il suo “coach”, stavolta gli ha fatto da guardaspalle, rallentato all’inizio da una brutta partenza (alla fine del primo giro era 11esimo, pur scattando dalla seconda fila).
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Vinales 1’47”643 (6); Dovizioso 1’47”691 (6); Petrucci ‘47”713 (6); Bautista 1’47”836 (10); A.Espargaro 1’47”885, (15); Rossi 1’47”887 (5); Marquez 1’47”948 (13); Rabat 1’48”066 (6); Redding 1’48”122 (4); Lorenzo 1’48”182 (6); Iannone 1’48”204.
Le più tre belle frasi del fine settimana.
3) Maverick Vinales: «Seguo Dovizioso da quando ero giovane: abbiamo una buona relazione, si è meritato questa vittoria»;
2) Mattia Pasini: «Per me il braccio destro (Mattia ha una lesione permanente, non ha il 100% delle forze, tanto che ha dovuto spostare la leva del freno anteriore a sinistra, NDA) non è un limite, anzi, è un vantaggio: sono forte mentalmente».
1) Paolo Simoncelli: «Era tanto che Mattia sognava di vincere per dedicarla al Sic».