Gp del Qatar, Stoner è il pilota da battere, a lui la pole

Gp del Qatar, Stoner è il pilota da battere, a lui la pole
Casey Stoner precede Valentino di 355 millesimi al termine delle qualifiche. E domenica sera si annuncia battaglia. Capirossi, parte quinto al suo 300imo Gp in carriera | G. Zamagni, Losail
10 aprile 2010


LOSAIL –
L’inizio è stato piuttosto problematico, tanto che Casey Stoner, dopo un solo giro, è stato costretto a rientrare ai box e lì c’è rimasto per una decina di minuti. Ma appena ha rimesso le ruote in pista, Casey è tornato davanti a tutti e con la solita, impressionante facilità, ha cominciato a girare sul passo di 1’55”5, infliggendo distacchi abissali ai rivali. Ci ha messo 25 minuti e dieci passaggi Valentino Rossi per ricucire lo strappo, ma quando ha conquistato provvisoriamente la vetta, ha continuato pure lui a martellare su tempi da primato. Il primo posto di Vale è durato sette minuti, poi Stoner si è riportato davanti e con una nuova serie impressionante ha ricacciato Rossi a quasi mezzo secondo di distacco, poi ridottosi a 355 millesimi sotto la bandiera a scacchi. Insomma, le ufficiali hanno confermato quanto si era già visto nelle libere e nei test invernali in Qatar: il pilota da battere è Stoner.
« Nella prima sessione – commenta il pilota della Ducati – ho subito capito che la moto era a posto, ma nelle secondo libere ho purtroppo avuto un problema con il freno anteriore. In qualifica la moto si è comportata bene, ma, purtroppo, ho fatto un errore nel cambio marcia dalla seconda alla terza con le gomme morbide e questo mi ha rallentato nel giro lanciato ».

Il suo rivale principale è naturalmente Rossi, che domani dovrà soprattutto cercare di non far scappare l’australiano, che invece pare avere la possibilità di fare gara solitaria. Ma mai dare per vinto Valentino, comunque soddisfatto del secondo tempo davanti al compagno di squadra Jorge Lorenzo, un po’ in difficoltà per tutto il turno, prima della zampata finale.
« Sono contento – è il commento di Valentino – per come sono andato con le gomme dure e il giro migliore l’ho fatto in assetto da gara. Purtroppo, invece, con quelle morbide la moto scivolava troppo e non sono riuscito a migliorarmi come avrei voluto. La seconda posizione è positiva: speriamo in una buona partenza, per poi provare a stare con lui e dare un po’ di battaglia ».
Ma, lo sa anche lui, sarà un’impresa tutt’altro che facile.

SECONDA FILA


In seconda fila, al quarto posto troviamo Randy De Puniet, sorprendentemente il migliore dei piloti Honda. Ma il francese del team Cecchinello è andato forte per tutto il fine settimana e la sua prestazione non è poi così incredibile, mentre, per certi versi, è più stupefacente il quinto posto di Loris Capirossi, che festeggia così nel migliore dei modi i 300 GP iridati. Loris ha fatto il miglior tempo sfruttando la scia di Rossi, ma questo non toglie merito alla prestazione di un pilota che dopo 21 anni di mondiale ha lo stesso entusiasmo di un ragazzino al debutto. Alle sue spalle Andrea Dovizioso, che in qualifica rende sempre meno del suo potenziale: l’impressione è che tra i piloti della seconda fila, Andrea sia però quello un pochino più a posto.

DELUSIONI


Ci si aspettava di più da Ben Spies, qui vincitore due volte in SBK nella passata stagione, ma il pilota della Yamaha ha chiuso solamente all’undicesimo posto, dietro perfino a Hiroshi Aoyama. Davvero un risultato al di sotto delle aspettative, anche perché Spies non è mai stato davanti nei due giorni di prove. Deludente, inevitabilmente, anche il 15esimo posto di Marco Simoncelli e, soprattutto, il 17esimo di Marco Melandri: un pilota del suo valore non può chiudere all’ultimo posto, staccato di 2”3.

FRENI


Merita un approfondimento il cronico problema ai freni patito, in particolare nelle libere, da Casey Stoner. I dischi in carbonio, così come altri componenti, tipo le gomme, devono essere scaldati in maniera opportuna e richiedono un po’ di giri prima di raggiungere la temperatura ottimale. L’australiano, però, non ha pazienza di aspettare e tira subito come un indemoniato, realizzando nei primi giri tempi da primato, ma creando dei grossi problemi ai freni, che si ossidano e perdono efficacia e devono essere raffreddati con una sosta ai box, per poi ricominciare la procedura da capo. Il cronologico dei tempi (prendiamo per esempio il secondo turno di prove), conferma la poca pazienza di Stoner: nella prima uscita, Casey ha fatto 1’58”658, 1’56”436, 1’55”854, 1’55”750. Confrontiamola con la prima uscita di Valentino Rossi: 1’59”298 (+0”6), 1’57”607 (+1”2), 1’56”555 (+0”7), 1’56”903 (+1”2). Dentro al box Ducati conoscono perfettamente questa situazione, ma non riescono a farla capire al fenomeno australiano.

VELOCITA’ MASSIMA


Altro fatto curioso emerso durante le prove in Qatar, è stata la scarsa velocità delle Yamaha, staccate mediamente di 6-7 km/h dalle Ducati e dalle Honda, le moto più veloci. Eppure, durante i test di marzo, le M1 andavano come le GP10 e le RC212V; cos’è cambiato da allora? Solo in Yamaha conoscono la risposta, ma l’ipotesi che viene fatta è che, per problemi di affidabilità, sono state utilizzate specifiche meno potenti e aggressivi, con ovvie conseguenze sulle prestazioni generali.

CADUTE E SVARIONI


Durante l’ora di qualifiche, sono cadute nei primi minuti Marco Simoncelli (alla prima curva per chiusura dell’avantreno) e Mika Kallio, mentre Dani Pedrosa ha fatto un dritto a metà turno. Ben Spies se l’è vista brutta mentre stava tirando con la gomma morbida, con una imbarcata che è proseguita per qualche secondo, probabilmente lunghissimo per il pilota americano. Anche Rossi ha preso un grosso rischio a otto minuti dal termine, prima di arrivare alla scivolata (innocua anche questa) dell’ultimo secondo di Alvaro Bautista.

LE QUALIFICHE


Pos. Num. Rider Nation Team Bike Km/h Time Gap 1st/Prev.

1 27 Casey STONER AUS Ducati Marlboro Team Ducati 329.1 1'55.007
2 46 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team Yamaha 319.4 1'55.362 0.355 / 0.355
3 99 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha 320.5 1'55.520 0.513 / 0.158
4 14 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda 319.2 1'55.831 0.824 / 0.311
5 65 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 321.6 1'55.899 0.892 / 0.068
6 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 325.8 1'55.963 0.956 / 0.064
7 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 323.0 1'55.990 0.983 / 0.027
8 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 318.7 1'56.005 0.998 / 0.015
9 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Marlboro Team Ducati 322.2 1'56.163 1.156 / 0.158
10 7 Hiroshi AOYAMA JPN Interwetten Honda MotoGP Honda 323.7 1'56.227 1.220 / 0.064
11 11 Ben SPIES USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 318.0 1'56.271 1.264 / 0.044
12 36 Mika KALLIO FIN Pramac Racing Team Ducati 328.5 1'56.283 1.276 / 0.012
13 19 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 319.5 1'56.450 1.443 / 0.167
14 41 Aleix ESPARGARO SPA Pramac Racing Team Ducati 321.5 1'56.652 1.645 / 0.202
15 58 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 320.7 1'56.957 1.950 / 0.305
16 40 Hector BARBERA SPA Paginas Amarillas Aspar Ducati 326.6 1'57.130 2.123 / 0.173
17 33 Marco MELANDRI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 321.8 1'57.325 2.318 / 0.195
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